La città ai piedi del Papu benemerito
Sul palco anche la famiglia dell’ex sindaco Bruni e quella del pilota Stefano Mecca
Al Teatro Sociale di Città Alta tutti i flash sono per il Papu Gomez. A lui e ad altri nove la benemerenza civica. Il Comune ha dato anche cinque medaglie d’oro, una alla memoria dell’ex sindaco e penalista Roberto Bruni: sul palco, a ritirarla, la sua famiglia. Premiati anche Francesco Defendi e Angelo Pessina, gli eroi dell’aereo caduto, che estrassero dal velivolo la famiglia Mecca.
«Ti avrei dato la benemerenza solo per il gol di domenica». Il sindaco Giorgio Gori scherza con Alejandro Gomez. Il Papu catalizza l’attenzione e i flash della serata delle benemerenze civiche. Il capitano dell’Atalanta ha rimandato le vacanze per essere alla cerimonia di consegna, insieme alla moglie Linda Raff con la quale dietro le quinte si scatta selfie. Si è svolto al Teatro Sociale di Città Alta il consiglio comunale per la consegna di 5 medaglie d’oro e 10 benemerenze. Oltre al capitano nerazzurro, sul palco i cittadini che si sono distinti per l’impegno nel sociale, nella propria professione, eroi in situazioni drammatiche e associazioni che si spendono nelle terre povere del mondo. A fare da cornice, la dedica della serata a Felice Gimondi, il campione di ciclismo della Val Brembana. «Essere bergamaschi non è un fatto di nascita — esordisce Gori —. Lo si può diventare se si fa proprio il genius della città, poi non si smette mai di esserlo».
Il sindaco pone l’accento sui simboli: «La cerimonia mostra i valori che ci tengono uniti. Frammentazione è la parola che descrive la situazione attuale, lavoreremo sulle dimensioni di cura e condivisione». A fargli eco il presidente del consiglio comunale Ferruccio Rota: «È l’occasione di scoprire storie, talenti, esempi di generosità».
Dall’entusiasmo per il Papu al ricordo commosso per il procuratore Walter Mapelli: la sua famiglia, assente ieri, ritirerà la benemerenza l’anno prossimo. Un lunghissimo applauso accompagna sul palco Francesco Defendi e la famiglia Mecca. Il 21 settembre l’aereo di Stefano Mecca si schianta al suolo, a bordo con lui le tre figlie Chiara, Silvia e Marzia. Defendi con Angelo Pessina (impossibilitato a partecipare alla cerimonia) non ci ha pensato un istante a estrarre dalle macerie i passeggeri. «Sono i nostri angeli», commenta la vedova Francesca Ongaro, il dolore per la perdita del marito e della figlia Marzia sono ancora vivi, poi la forza: «Abbiamo realizzato dei braccialetti per ricordarli, il ricavato andrà alla fondazione Albertoni per la lotta contro la leucemia». «Mi dispiace che l’intervento non sia andato del tutto a buon fine — dice Defendi —. Ho sperato sopravvivessero».
La medaglia d’oro alla Onlus Africa Tremila riporta a
Premiato anche Franco Locatelli per l’impegno al Bambino Gesù
❞ Essere bergamaschi non è un fatto di nascita. Lo si può diventare se si fa proprio il genius della città, poi non si smette mai di esserlo. La cerimonia mostra i valori che ci tengono uniti Giorgio Gori Sindaco
un’altra tragedia: la caduta dell’aereo su cui viaggiava verso l’Etiopia il tesoriere Matteo Ravasio. Stretta nell’applauso del teatro la famiglia del penalista ed ex sindaco Roberto Bruni, scomparso a settembre. Franco Locatelli è premiato per l’impegno come primario di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, mentre l’avvocato Cesare Zonca per la sua passione come presidente della fondazione Credito Bergamasco.
Benemerenze anche a Pieraugusto Gandini per l’attività di valorizzazione di Città Alta, alla studiosa Laura Serra Perani, all’associazione Compagni di Strada, al Comitato bergamasco per l’integrazione e all’Associazione nazionale marinai d’Italia. Alla memoria ad Amedeo Cominetti, direttore delle civiche scuole di Bergamo, a Carlo Vimercati, che è stato presidente della Fondazione Comunità Bergamasca, e ad Armando Baldis, attivo nello scoutismo.