Lavori slittati e buche «Per le strade è emergenza»
Il maltempo ha imposto il rinvio di cantieri per 1,8 milioni Il presidente Gafforelli: anticiperemo gli stanziamenti 2020
Dopo il maltempo spuntano nuove buche sulle strade. E anche i rattoppi si fanno notare. Proprio il meteo, che ha preceduto con molta pioggia il sole natalizio, ha fatto slittare a febbraio gli interventi previsti da tre appalti (per 1,8 milioni in tutto), per intervenire su trenta tratti stradali diversi. «Confidiamo di poter investire altrettanto nel 2020, la situazione è critica», commenta il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli.
Il sole natalizio è un sipario che si alza, impietoso, sulle strade bergamasche. Già messe molto male, le carreggiate presentano gli ultimi acciacchi, tipici della stagione, dopo piogge, neve, gelo e poi ancora acqua, seguita dal sole: è l’ultimo problema in ordine cronologico, non certo per importanza, e si ripropone ogni anno dopo periodi di maltempo. Nuove buche, quindi, nuove trappole sulle strade, a cui stare attenti. Ma c’è anche molto arretrato: ormai da una decina d’anni l’ente competente sulle principali arterie stradali, la Provincia, non riesce a stare al passo dei danni nell’asfalto, per carenza di risorse finanziarie. E quindi ci sono situazioni incresciose che si trascinano da anni, oppure spuntano rattoppi che si aggiungono a quelli degli anni precedenti, un multistrato a volte indecoroso che forse rafforza le preoccupazioni degli automobilisti, più che scacciarle via.
I casi sono molti. Una foto, pubblicata a Natale sulla pagina Facebook Corriere Bergamo, ha messo in evidenza le condizioni del rondò a sud di Stezzano (vicino al centro sportivo), sull’ex statale 42, dove l’asfalto era ormai inesistente in più punti, da mesi, e dove, poco prima di Natale, è spuntato un enorme rattoppo in bitume, con un manto a dir poco irregolare. Dai lettori sono quindi arrivate segnalazioni sulle situazioni critiche più disparate, da quelle più note, che riguardano interi pezzi dell’Asse interurbano, ad altre meno conosciute: un automobilista evoca, per esempio, scenari di guerra per il rondò tra l’ex statale Cremasca e la provinciale Francesca a Urgnano, dove non è raro trovare qualche cerchione smarrito
❞ Gianfranco Gafforelli La situazione è critica e me ne rendo conto, ho chiesto di fare presto con il nuovo bilancio
a lato della strada. E poi ancora, il tratto della provinciale tra Martinengo e Romano: «La situazione peggiora continuamente, passando in moto a velocità regolari per il codice della strada, ho rischiato parecchie volte di finire rovinosamente a terra», ha scritto ieri un altro lettore.
Gli esempi si moltiplicano, le gare d’appalto per il rifacimento completo del fondo stradale sono onerose, e si procede quindi con interventi di manutenzione straordinaria, che non costano comunque poco. Come quelli messi in gara dalla Provincia al termine dell’estate e aggiudicati, tutti e tre, alla Milesi Sergio srl di Gorlago. Assegnazione (dopo le offerte e i ribassi) a 542 mila euro per l’area della Pianura, che include l’hinterland e anche l’Isola, 725 mila e 155 per la Val Brembana, con tratti in Val Serina, Val Taleggio, Val Brembilla e Valle Imagna, 606 mila e 828 euro per Val Seriana, Val Calepio e Sebino: manto stradale da rifare su più carreggiate, non tutte, nelle tre macroaree individuate dalla Provincia. Ma le verifiche ordinarie, dopo l’aggiudicazione, si sono protratte fino alle porte di novembre e quindi fino alle piogge, abbondanti: i lavori sono quindi
slittati e verosimilmente bisognerà attendere febbraio per aprire i cantieri.
«Purtroppo siamo andati lunghi e gli interventi sono stati rinviati per ragioni meteorologiche, che non dipendevano di certo dalla nostra volontà né tantomeno da quella degli uffici — dice il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, che la situazione sulle strade la conosce bene, viaggiando ogni giorno tra Bergamo e Calcinate —. Capisco che i rattoppi presentino spesso aspetti critici, ma è l’unica cosa che possiamo fare in situazioni d’emergenza, in attesa che il manto stradale venga rifatto». Le opere di cui si occuperà l’impresa Milesi sono state finanziate grazie a un decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del febbraio 2018. Ma la speranza del presidente è quella di non fermarsi lì: «Mi rendo conto benissimo della situazione, che è critica. Anche per questo ho chiesto agli uffici di accelerare i tempi per arrivare a febbraio all’approvazione del bilancio preventivo, che solitamente arriva invece tra maggio e giugno. In quel contesto confidiamo di poter investire almeno una cifra simile a quella del 2019».
Una parte delle risorse, non sufficiente, è già a disposizione grazie ai ribassi offerti dalla Milesi:il 30,47% per l’area della pianura e dell’hinterland, il 7% sulla Val Brembana e poi il 22 per Val Seriana e Val Calepio.