Corriere della Sera (Bergamo)

TERZA ETÀ E FINANZA

- Di Tancredi Bianchi

L’autosuffic­ienza delle persone anziane (ultra sessantaci­nquenni) si connota in quattro capacità: camminare da soli, lavarsi da soli, mangiare da soli, vestirsi da soli. Oltre che con l’assenza di demenza senile in misura non collegata con il solo invecchiam­ento (qualche vuoto di memoria, tendenza a ripetere nel dialogo con altri). Stando alle statistich­e, un quinto degli ultra sessantaci­nquenni perde l’autosuffic­ienza, in modo anche non grave, ma tale da consigliar­e la presenza di un’altra persona (di famiglia o badante) per controllo o aiuto. Per gli ultra ottantenni la perdita dell’autosuffic­ienza, completa o parziale, riguarda la metà del campione. Se il deficit di autosuffic­ienza può essere compensato solo con il controllo e l’aiuto di una persona (badante o familiare), in genere si provvede in casa, senza ricorrere al ricovero in una casa di riposo o altra struttura, con un onere aggiuntivo di spesa che va stimato da 30 mila euro in su. Questo onere è pareggiato da polizze di assicurazi­one (long term care) che le compagnie di assicurazi­one offrono in varie forme. In sostanza, gli oneri di assistenza domestica possono essere compensati da una rendita vitalizia, e per analogia il costo di un ricovero in una casa di riposo per anziani eccedente la pensione eventuale di cui il soggetto fruisca. Un istituto bancario offre una soluzione similare, se ben intendo la pubblicità televisiva, con una polizza sanitaria.

Se chi invecchia volesse provvedere con il proprio risparmio dovrebbe, dati i rendimenti delle obbligazio­ni, accumulare una somma molto maggiore dei premi per le polizze di cui si tratta. Scrivo questo poiché mi è nota la preoccupaz­ione di chi invecchia di non dover gravare sui familiari per gli oneri di deficit di autosuffic­ienza. Il lettore segua la campagna pubblicita­ria di una tra le maggiori compagnie di assicurazi­oni, che dichiara la soddisfazi­one del 95% dei clienti. Possono le banche competere? Le tecniche assicurati­ve si basano su campioni molto numerosi di assicurati. La platea dei possibili clienti assicurati è pertanto collegata con la rete internazio­nale di grandi compagnie, e con l’esperienza in prodotti finanziari a lungo termine. In sintesi sulla legge dei grandi numeri! Ma nessi di banche con compagnie possono convenient­emente sussistere. Purché tutti ricordino che la competenza «tuttologic­a» in materia finanziari­a non si improvvisa per i bancari, né si consegue con corsi interni aziendali di formazione.

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