L’Orchestra svizzera celebra i romantici
Anche Lugano ha il suo concerto di San Silvestro. Sulle sponde del Ceresio però niente valzer di Strauss: l’Orchestra della Svizzera Italiana preferisce offrire al pubblico un programma dedicato a grandi capolavori del repertorio romantico. Negli anni scorsi la formazione ticinese ha accompagnato nei concerti di Liszt e Beethoven la grande virtuosa cilena Martha Argerich, che aveva scelto proprio la cittadina elvetica per organizzare il suo Progetto. Stavolta al Lac (piazza Bernardino Luini 6, ore 18.30, Frs 30100; 27/92 euro) niente solisti al centro della scena: protagonista assoluta è l’orchestra che si cimenta con due pagine iconiche legate a Ravel: il suo «Bolero», moto ipnotico di un’idea melodica che torna sempre uguale ma sempre diversamente colorata dai timbri dei vari strumenti; a seguire i «Quadri di un’esposizione» di Mussorgskij, di cui proprio Ravel curò una nuova, appassionata e variegata orchestrazione. Sul podio sale Krzysztof Urbanski, volto noto per l’audience di Lugano e più volte applaudito alla guida dell’Orchestra della Svizzera Italiana: 37 anni, polacco, dopo aver studiato all’università della musica di Varsavia con Antoni Wit, che lo giudicò «il migliore allievo mai avuto», è divenuto direttore principale ospite delle sinfoniche di Tokyo e Indianapolis.