Lega: Celadina, sgombero subito
La Lega chiede lo sgombero delle cinque persone che ancora occupano le case popolari in via Monte Grigna, alla Celadina. Sono rimasti una famiglia con due figli minorenni e un uomo solo. Il Comune, invece, frena e cerca la strada del dialogo.
La posizione della Lega è netta: lo sgombero subito. A occupare abusivamente la palazzina al numero 11 di via Monte Grigna alla Celadina sono rimasti in cinque: una famiglia, con due figli minorenni, e un uomo di 59 anni. «Stanno ledendo i diritti di decine di persone in lista d’attesa per l’assegnazione di un alloggio popolare», interviene il deputato e consigliere leghista Alberto Ribolla. L’Aler ha già espresso da tempo la disponibilità a ristrutturare i dodici appartamenti occupati dal 2014 dai componenti del Comitato Lotta per la casa, e gli altrettanti al civico 13, oggi chiusi e in stato di degrado assoluto fra escrementi e carcasse di animali in decomposizione. Intervenire è però impossibile finché lo stabile, di proprietà comunale, risulta abitato. «La giunta Gori deve immediatamente ristabilire la legalità — aggiunge Ribolla —. Non capisco perché non si forzi la mano». Per Palafrizzoni lo sgombero sposterebbe soltanto il problema altrove. «Siamo al lavoro per costruire un percorso d’uscita dall’occupazione e dall’illegalità», ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Marcella Messina, un progetto per fare fronte alle emergenze abitative che dovrebbe essere attivo entro la fine dell’anno. La palazzina di via Monte Grigna, i cui appartamenti erano quasi tutti occupati la scorsa estate, si è spopolata con l’arrivo dell’inverno. La luce e il gas mancano dal 6 agosto, quando l’Enel ha rimosso i contatori che erano stati allacciati abusivamente. La prolunga tirata dal palazzo di fronte, un’altra casa popolare, è stata tolta e gli inquilini rimasti, per scaldarsi, si arrangiano con stufette alimentate da bombole di metano. L’attenzione dei servizi sociali è rivolta alla famiglia per la presenza di due ragazzi di 12 e 17 anni che frequentano le scuole a Bergamo. Ai genitori sarebbero stati proposti diversi alloggi alternativi a Boltiere, il comune in cui risulta l’ultima residenza regolare, dove però non vogliono tornare per non interrompere il percorso scolastico dei figli. Per gli occupanti oggi ci sono 4.000 euro di bollette arretrate mai pagate e 6.025 euro di multe per la «Celada in strada», l’evento organizzato dal comitato senza alcuna autorizzazione.