Diventa definitiva l’assegnazione da parte del Demanio dell’immobile che sorge davanti alla Rocca
Città Alta, venduta la casa del direttore del carcere
L’acquisto è diventato definitivo, ora bisogna decidere cosa farne. Da qualche giorno ha un nuovo proprietario l’edificio di via Forte alla Rocca, che sorge davanti al torrione di Città Alta e svetta su uno spettacolare panorama di Città Bassa. Il complesso è stato per decenni di proprietà demaniale, tanto da essere destinato, fra le altre cose, come alloggio del direttore del carcere fin da quando la prigione era a Sant’Agata: l’ultimo è stato Antonino Porcino, arrestato proprio in quell’edificio.
La scorsa estate il Demanio ha messo in vendita il palazzo per 2.312.323 euro e in ottobre un acquirente l’ha ottenuto offrendone 2.320.000. L’assegnazione era però provvisoria, in attesa che venissero effettuati tutti i controlli sul compratore, un fondo milanese proprietario di altri edifici nel centro di Bergamo. Solo pochi giorni fa l’assegnazione è diventata definitiva.
Adesso bisognerà capire quale sarà il futuro del complesso di inizio Ottocento composto da due piani interrati e quattro fuori terra, e che su 502 metri quadrati ne ha 1.360,48 di pavimento e 188,21 scoperti. Ma soprattutto porta in dote 1.240 metri quadrati di superficie lorda edificabile: sono le cubature lasciate in eredità da un edificio demolito negli anni Cinquanta.
Gli utilizzi possibili sono diversi. Pare che gli acquirenti avessero valutato una destinazione alberghiera che però avrebbero scartato per una serie di motivi, a partire dalle difficoltà di raggiungere il palazzo in auto. Ci si sta quindi rivolgendo verso la ristrutturazione a fini residenziali. Ma per i lavori servirà molto più denaro di quello che è stato speso per l’acquisto. Lo stesso Demanio, nel suo bando, avvisava che «il solo piano primo risulta in stato sufficiente» mentre nel resto «lo stato è scadente, ad eccezione della copertura», e «tutti gli impianti risultano da sostituire poiché non più funzionanti o obsoleti».
Sembra scartato l’uso alberghiero, si pensa ora alla ristrutturazione con fini residenziali