Almenno San Salvatore dice «no» al market che minacciava il Romanico
Il Consiglio comunale di Almenno San Salvatore non approva il piano La società si rivolge al Tar: «Osservazioni analizzate oltre i termini»
Il consiglio comunale di Almenno San Salvatore non ha approvato il piano che prevedeva la realizzazione di un nuovo supermercato in via Romanelle, a ridosso dei tesori del Romanico. Ma la S.C Evolution, la società che chiedeva di realizzare un Iperal non ci sta e si rivolge al Tar: «Le osservazioni analizzate oltre i termini».
La lunga vicenda della realizzazione di un supermercato in via Romanelle ad Almenno San Salvatore sembra essere arrivata al capolinea. Una vicenda accompagnata dalle proteste e dalle raccolte di firme di chi era contrario a un supermarket a ridosso dei tesori del Romanico. E che si è conclusa mercoledì sera con la bocciatura del Piano integrato di intervento da parte della nuova maggioranza di centrodestra guidata da Michele Sarchielli. «Non diciamo no a un progetto ma a questo progetto, al quale sono state messe tante prescrizioni e modifiche, dall’altezza ridotta agli oneri in contanti, che sarà impossibile realizzarlo — precisa il sindaco —. Se già avevamo dei dubbi quando eravamo in minoranza, questi sono stati rafforzati dalle osservazioni di cittadini e associazioni».
«È un’occasione persa per recuperare un’area dismessa e migliorare la viabilità di tutta la zona», commenta il sindaco precedente e capogruppo della minoranza di «Almenno Viva» Gianluigi Brioschi, il quale in aula ha detto che «non è stato rispettato il termine di 150 giorni dalla scadenza per la presentazione delle osservazioni, il 26 aprile. Tanto è vero che la società che ha presentato il progetto si è rivolta al Tar e il Comune ha dovuto nominare un legale». La società è la S.C. Evolution che dal giugno 2017 chiedeva di realizzare un supermarket Iperal da 1.500 metri quadrati su parte dell’area dismessa della ex Brembana Trasporti.
Il progetto era stato portato avanti dalla scorsa giunta contro il volere delle minoranze. Nel maggio scorso, dopo le elezioni e la vittoria di Sarchielli, ex capogruppo di minoranza della Lega Nord, la situazione si è ribaltata.
A rafforzare il no di allora, anche le 23 osservazioni che nel frattempo sono state presentate all’ufficio tecnico comunale dai cittadini e dalle associazioni che protestavano per l’eccessiva vicinanza del progetto a gioielli storici come le chiese di San Tomè e San Giorgio in Lemine, e il santuario della Madonna del Castello. Tutti problemi esaminati nelle tre ore di Consiglio comunale dalla relazione tecnica dell’architetto Cristiano Esposito e poi accolte parzialmente o totalmente dalla maggioranza.
Anche per questo c’è soddisfazione da parte di chi negli ultimi anni aveva raccolto firme e creato anche un comitato apposito. «Siamo molto contenti che l’amministrazione di Almenno San Salvatore non abbia approvato il piano — commenta il presidente della Pro loco Pietro Rota —. Questa decisione rappresenta la vittoria della voce della gente che ha a cuore il proprio territorio. E ora che abbiamo la certezza che la struttura commerciale non sorgerà, chiediamo di istituire una volta per tutte il Parco del Romanico
degli Almenno a tutela sovraccomunale, in modo da mettere al sicuro dalle volontà di qualsiasi amministrazione un’area molto importante dal punto di vista culturale e paesaggistico».
D’accordo anche Paola Morganti di Italia Nostra, che si è battuta per la tutela di quell’area: «Siamo molto contenti della decisione — commenta —. Ci premeva in modo particolare che questa area non venisse assorbita da un centro commerciale, ma piuttosto che venga fatta rientrare nel progetto di valorizzazione dell’area del Romanico. Sprecare quel tratto di area strategica significava banalizzare il valore del contesto storico e ambientale».
Ora viene chiesta l’istituzione di un Parco sovracomunale per tutelare la zona