«Peccato la coppa, ma non si può sempre vincere»
Spiega nonno Mario, in coda con il nipotino Mattia: «Non è cambiato niente. Da anni, tutto quello che stiamo facendo è roba regalata». Sono sempre felici i tifosi dell’Atalanta. All’indomani di una inattesa eliminazione dalla Coppa Italia, la serenità d’animo non era scontata. E invece, tutto il resto va talmente bene che la sconfitta di Firenze può essere derubricata come «un incidente di percorso», sottolinea Roberto, diciassette anni.
A Pierluigi Gollini, che incontra
❞ In Serie A manca un girone intero, obiettivi da raggiungere ed emozioni da regalare
i suoi fan a Oriocenter, tocca spolverare un poco di amarezza sul clima festoso: «Ci dispiace avere perso. Ma non si può vincere sempre». Allora è bello ricordare la passata edizione della Coppa Italia, quando l’Atalanta ha «vinto due partite più importanti», che l’hanno spinta in finale. Ma per Pierluigi, zero nostalgia. Non potrebbe essere altrimenti con «un ritorno tutto da giocare, obiettivi da raggiungere ed emozioni da regalare. Sono super soddisfatto. Cercheremo di fare altrettanto bene» nella seconda metà di campionato. Che per l’Atalanta inizia lunedì, contro la Spal. Ex squadra del 24enne, che in questa stagione ha già collezionato oltre duemila minuti di campo. Portiere titolarissimo, con buona pace del suo vice: «A Sportiello preferisco il Gollo», precisa Micaela, che avrebbe l’età (giovane) per apprezzare Gollini anche come rapper ma, ribadisce, «mi piace molto di più per come para». La memoria va al super intervento su Junior Moraes nella sfida decisiva contro lo Shakhtar in Champions: «Un bel ricordo — dice lui — Una parata speciale. Se ne fanno tante, ma alcune restano nel cuore per sempre». Gollini è anche bravissimo anche con i piedi. Da lui partono spesso le azioni della squadra. A buonissimo titolo, parla dunque del «nostro attacco in grande forma. Cercheremo di prendere un po’ meno gol» sorride Gollini, che se ne assume il compito.