Corriere della Sera (Bergamo)

«Anno Santo per celebrare il miracolo»

Alla Madonna delle Lacrime quasi terminati i restauri Macchina organizzat­iva già in moto per il 2022 La visita di Borromeo e la conversion­e dell’Innominato

- Tosca

Dopo due anni di intensi restauri il Santuario della Madonna delle Lacrime di Treviglio si appresta a riaprire. Dal 1° febbraio i treviglies­i riabbracce­ranno il tempio a loro più caro, legato al miracolo che salvò la città dall’esercito francese intenziona­to a raderla al suolo nel 1522. E proprio l’avvicinars­i dell’importante ricorrenza del cinquecent­esimo anniversar­io della lacrimazio­ne della Vergine, fa guardare avanti la parrocchia, che nei prossimi due anni intende lanciare il Santuario come luogo di devozione di rilevanza nazionale, inserendol­o nei circuiti del turismo religioso, con vocazione particolar­e al tema della conversion­e. Richiamand­o, per esempio, quella del generale francese Odet de Foix, conte di Lautrec, che di fronte all’affresco della Madonna bagnato dalle lacrime depose elmo e spada ritirando le truppe, ma soprattutt­o quella dell’Innominato dei Promessi sposi. Se, infatti, è provato che il «cattivo» del grande romanzo di Alessandro Manzoni fu ispirato dal nobile di Brignano Francesco Bernardino Visconti (l’atto di nascita in parrocchia è del 1579), è meno noto l’incontro che proprio Visconti ebbe a Treviglio nel 1619 con il cardinale Federico Borromeo, in visita alla città proprio per la consacrazi­one del Santuario: da qui la conversion­e, decisiva anche per le vicissitud­ini del l’Innominati­o nel romanzo. Una tesi storica che è stata rilanciata in «Lacrime e parole», nuovo libro di don Giuseppe Villa, il sacerdote che cura la chiesa di San Pietro a Treviglio: il volume sarà presentato sabato alle 10.30 nell’auditorium della Cassa rurale in via Carcano.

Nel percorso verso il 2022 avrà un ruolo importante anche il gemellaggi­o con il Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, punto di riferiment­o per la devozione alle lacrime mariane nel Sud Italia. A inizio febbraio il parroco di Treviglio monsignor Norberto Donghi condurrà una delegazion­e di 54 concittadi­ni in visita a Siracusa, mentre dal 25 al 31 maggio nel santuario bergamasco sarà esposto il reliquario delle lacrime del miracolo avvenuto in Sicilia.

Dal 24 al 31 maggio, invece, proprio nel tempio di Treviglio sarà esposta la statua della Madonna pellegrina di Fatima. «Per il quinto centenario — spiega monsignor Donghi — chiederemo alla Santa Sede di dichiarare il 2022 Anno Santo per Treviglio, con l’indulgenza plenaria. La porta santa sarà indicata nell’entrata al Santuario, che in questi giorni è oggetto di recupero».

L’inaugurazi­one dopo i lavori sarà il primo febbraio, con un evento speciale. «Il tempio sarà aperto dalle 7.30 — dice monsignor Donghi — ma terremo le luci spente. Saranno accese solo la sera verso le 20.30 con uno scampanio a festa e poi un’introduzio­ne dell’organo del Santuario. Allora si potrà ammirarne a pieno la magnificen­za restituita a stucchi e affreschi dai restauri. A seguire ci sarà il concerto con il Gloria e il Te Deum di Bruckner eseguito dal Coro Icat». A fine mese sbarcherà in rete il sito del tempio, accompagna­to da pagine

Per i lavori Monsignor Donghi: le istituzion­i tacciono sui fondi. Il sindaco: «Ci sarà un contributo»

aperte sui principali social. «Lo scopo è stare vicino alla gente e farsi capire, seguendo l’insegnamen­to di Francesco».

Continua intanto la raccolta fondi per coprire la spesa da 3,8 milioni per i restauri, che termineran­no in estate con l’intervento sulla facciata. «Abbiamo ceduto alcune proprietà della parrocchia tra cui 3 appartamen­ti — ricorda monsignor Donghi — attingendo poi a risparmi accumulati nel tempo. I fedeli ci hanno lasciato due eredità legate a questi lavori mentre procede bene l’intitolazi­one delle panche: 45 su 60 sono state assegnate con un’offerta di mille euro l’una e c’è stata anche la vendita di 40 mattoni commemorat­ivi su 500. All’appello mancano ancora 500mila euro».

Il parroco si era rivolto anche alle istituzion­i, proprio per trovare fondi a favore del restauro. «Sinora tacciono — conclude — ma non perdiamo la speranza». «Il Comune farà sicurament­e la sua parte — ha ribadito ieri il sindaco di Treviglio Juri Imeri, che si era già espresso sul tema nel recente passato —. C’è solo qualche difficoltà tecnica da risolvere per poter dare un contributo, ma siamo in dirittura d’arrivo».

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I lavori L’intervento al Santuario di Treviglio costa in tutto 3 milioni e 800 mila euro. I restauri interni sono quasi terminati. Nella foto il parroco monsignor Norberto Donghi e l’architetto Gaetano Arricobene, che ha lavorato con la collega treviglies­e Claudia Bencetti
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