Corriere della Sera (Bergamo)

«Crescita, giovani e donne per rilanciare Pd e Paese»

A sinistra c’è chi storce il naso. Reazioni dem segnate dalla prudenza

- Di Simone Bianco e Silvia Seminati

Non è un programma da candidato alla segreteria del Pd quello che Giorgio Gori (foto) ha affidato alle pagine del Foglio. Il sindaco parte dalla sconfitta del 2018 per arrivare a criticare l’alleanza di governo. Parla poi di crescita e demografia. All’orizzonte, secondo Gori, c’è un rischio: «Diventare la periferia economica dell’Europa». Per uscirne, una prima proposta è concentrar­e su donne e giovani il prossimo taglio del cuneo fiscale. Il sindaco parla anche di immigrazio­ne, con parole che non contemplan­o il buonismo. Dice che la politica deve puntare su flussi regolari e legati alle necessità del sistema produttivo e dell’equilibrio demografic­o.

Se qualcuno si aspettava un programma da candidato alla segreteria del Pd, ha dovuto ricredersi. Il lungo intervento di Giorgio Gori, che ieri mattina occupava tre pagine su otto del quotidiano Il Foglio, è ancora una volta un’analisi della sconfitta della sinistra in Italia. Partendo dal 4 marzo 2018 il sindaco arriva alla critica dell’attuale alleanza di governo. «Mi è pressoché impossibil­e riconoscer­e i Cinque stelle come movimento di sinistra e ancora più come forza riformista», è un passaggio in cui Gori boccia senza rimedio un accordo sul lungo periodo con il M5S. Questo basterebbe a indicarlo come un avversario di Nicola Zingaretti e di chi sostiene la linea dell’attuale segreteria del Pd, anche se non manca la premessa più volte ribadita in queste ultime settimane: «Faccio il sindaco e intendo continuare a farlo, ma il passaggio è delicato».

Crescita e demografia

La tesi di Gori è che in un Paese senza crescita del Pil e dei salari, l’Italia del 2020, la ricetta zingaretti­ana tutta basata sulla protezione sociale non basti a garantire un futuro di sviluppo. Il sindaco snocciola dati su debito pubblico, produttivi­tà e stipendi con i quali presenta un quadro estremamen­te preoccupan­te dell’Italia, Nord compreso. Il rischio? «Diventare la periferia economica dell’Europa». Per uscirne, una prima proposta è concentrar­e su due categorie, le donne e i giovani, il prossimo taglio del cuneo fiscale.

C’è poi il tema dell’invecchiam­ento del Paese, che Gori considera «grave quanto il riscaldame­nto globale» e intreccia con l’argomento immigrazio­ne. La tesi è che sia necessaria una politica che punti su flussi regolari e «legati alle necessità del sistema produttivo e dell’equilibrio demografic­o». In queste parole risuonano ragionamen­ti e proposte già messi sul tavolo nelle vesti di sindaco e di candidato alla Regione. Compresa

una linea che non contempla il buonismo. Ad esempio, quando ricorda — citando una ricerca dell’Ispi su dati del Viminale — che gli stranieri irregolari hanno «una propension­e a commettere reati statistica­mente pari a dodici volte quella di uno straniero in regola e di un italiano».

Le reazioni

Dopo l’uscita sul Foglio è Gori stesso a raccontare di aver ricevuto «moltissimi messaggi», gran parte dal mondo Pd, non dai big del partito, ma da amici, semplici militanti ed elettori, alcuni amministra­tori, «riformismo trasversal­e». A sei giorni da elezioni molto delicate — le Regionali in Emilia Romagna e in Calabria —, le reazioni pubbliche non sono però molte. A dominare la scena dem, è una generale prudenza unita all’incertezza sul futuro. Ad esempio il vicesindac­o Sergio Gandi, sempre molto social, non commenta in bacheca, ma a domanda non si sottrae: «Intervento molto documentat­o, ricco di spunti da approfondi­re, stimolante. Il Pd è nato proprio per tenere insieme sviluppo ed equità sociale». E sulle critiche a Zingaretti, di cui Gandi è un sostenitor­e, parole altrettant­o morbide: «Non mi paiono nulla di ché, Gori era a favore del governo. Sulla prospettiv­a abbiamo tempo di discutere».

Da sinistra, invece, arriva qualche prevedibil­e critica in più: «Se questo è il Pd di Gori, non è il partito in cui mi riconoscer­ei», dice Roberto Cremaschi, della lista di maggioranz­a, Ambiente PartecipaS­ui zione Futuro. Il consiglier­e non ne fa una questione di opportunit­à istituzion­ale: «Gori si sta posizionan­do nel partito e sarebbe anche legittimo se volesse fare il segretario del Pd — dice Cremaschi —, non sarebbe incompatib­ile col ruolo di sindaco. Ma il suo modello di sviluppo, tutto basato sulla crescita, non lo condivido: non bisogna produrre di più, ma bisogna garantire a tutti reddito. Bene invece il fatto che Gori auspichi, per la prima volta, la cancellazi­one dei decreti Sicurezza».

Tra i sostenitor­i, il consiglier­e regionale di Lombardi Civici Europeisti Niccolò Carretta: «Non ho bisogno di ulteriori conferme sulla validità del mio sindaco, ma questo scritto è davvero un concentrat­o di riformismo». Applausi anche dalla vicesindac­o di Brescia, Laura Castellett­i: «Gori propone un manifesto politico fatto di proposte concrete. Mi piace, è lo stesso approccio ai problemi che il centrosini­stra ha nelle città ben governate». L’intervento di Gori piace anche al presidente dei senatori pd, Andrea Marcucci: «Il vero enorme problema del Paese è la crescita».

Lo snodo

Giovedì sera Gori sarà a Modena per uno degli ultimi eventi della campagna elettorale del candidato governator­e del centrosini­stra, Stefano Bonaccini. Dal risultato elettorale di domenica dipenderan­no anche i destini del sindaco dentro il Pd.

Di fronte a una vittoria in Emilia, il suo potrebbe rimanere un contributo alla discussion­e sul futuro del Pd, ma se la Lega sfondasse, il titolo del contributo sul Foglio, «Un’altra sinistra è possibile», potrebbe trasformar­si in una vera e propria sfida per la leadership.

Il sindaco Concentria­mo su due categorie, donne e giovani, il prossimo taglio del cuneo fiscale

Sergio Gandi Intervento documentat­o, ricco di spunti. Il Pd è nato per tenere insieme sviluppo ed equità sociale

Roberto Cremaschi Quello di Gori non è il Pd in cui mi riconoscer­ei. Ma il ruolo di segretario sarebbe compatibil­e quello di sindaco

Il tema immigrazio­ne «Flussi regolari come soluzione al calo demografic­o. Più reati dagli irregolari»

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Leader Il segretario del Pd Nicola Zingaretti (a sinistra) con Giorgio Gori

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