Dalla Padania alla Zanzara L’addio a Rosanna Sapori
Della giornalista di Azzano il corpo nel lago d’Iseo
Èdi Rosanna Sapori il corpo trovato nelle acque di fronte a Montisola. L’addio tragico di una giornalista che negli anni 90 aveva sposato la causa leghista e, dopo l’allontanamento da Radio Padania, aveva continuato a dire la sua, intervenendo spesso anche a La Zanzara.
A tratti è stata una pasionaria leghista, tra le più in vista nell’era di Umberto Bossi. Più in generale sembrava una persona incapace di fermarsi alla sua dimensione privata. E anche dopo la cacciata da Radio Padania e dalla Lega nel 2003 la sua voce era rimasta, quando telefonava a «La Zanzara» o saettava su Facebook contro tutti i governi per la mancanza di sicurezza, dopo i furti subiti dalla tabaccheria che gestiva in via Aldo Moro, a Zanica. Era una «rompiscatole» a tutto campo Rosanna Sapori, 61 anni, di Azzano. Ma spesso dietro le uscite pubbliche possono nascondersi sofferenze private indecifrabili: i carabinieri sono ormai certi, anche se manca ancora il riscontro del Dna, che sia suo il corpo trovato al largo di Montisola sabato, spinto dalle correnti: auto e borsetta erano a Marone, abbandonate. Rosanna Sapori ha voluto andarsene. «Il gesto del suicidio non è viltà, ma coraggio, non è indifferenza, ma amore verso una vita come era e come non è più»: questa la citazione riportata nelle informazioni del profilo Facebook. La denuncia di scomparsa, da parte dei figli, è del 27 dicembre.
Milanese, ma di casa ad Azzano fin dagli anni ‘80, Sapori aveva sposato il leghista bergamasco Giovanni Vescovi (si erano poi separati), da cui aveva avuto due figli, Matteo e Stefano. Giornalista di Radio Padania dal 1994, era stata allontanata dall’emittente nel 2003. E da allora erano partite critiche nei confronti del movimento, ancora più accentuate nel 2004 dopo il malore di Bossi, «che stanno lasciando solo». Ma non aveva abbandonato il giornalismo, prima con Telenordest a Padova e poi con Antenna 3 a Treviso. Un percorso costellato da affondi contro l’ex tesoriere leghista Stefano Stefani e il caso della banca Credieuronord. Raramente aveva nascosto il suo carattere da perenne «rompiscatole», ad Azzano era anche apparso un suo «foglio» personale, intitolato «Sapori e Dintorni», porta a porta. «Rosanna è sempre stata una voce critica e controcorrente, ma sincera e appassionata», la ricorda l’ex sindaco di Azzano, la senatrice della Lega Simona Pergreffi.
A luglio in Facebook aveva chiamato in causa Salvini dopo una spaccata in negozio, il suo ultimo post era stato un video del 20 dicembre in cui bruciava la tessera elettorale. E poi, «la tabaccaia», telefonata dopo telefonata, era diventata qualcosa in più di un’ascoltatrice de «La Zanzara» di Giuseppe Cruciani e David Parenzo su Radio 24, tra invettive nei confronti dei conduttori, bacchettate ad altri giornalisti, gag sui «fan» che cercavano il suo numero e la chiamavano in negozio. «Con Rosanna c’era sintonia, ormai ci mandava anche proposte via messaggio, c’era un filo diretto — ricorda Cruciani —. Sono dispiaciuto per quel che è successo. Il 6 gennaio avevamo lanciato un appello per ritrovarla, accompagnato da un suo vocale che mi aveva mandato il 20 dicembre in cui attaccava ancora la politica». L’ultima volta in radio.
Il ricordo La senatrice Simona Pergreffi: era una voce controcorrente, ma sincera e appassionata
Sono dispiaciuto, il 6 gennaio avevamo anche lanciato un appello per ritrovarla, con un suo ultimo vocale Giuseppe Cruciani