Corriere della Sera (Bergamo)

Offese in Facebook, i vigili querelano

Nembro, 5 denunce dal Consorzio. Ma l’assessore di Albino: colletta per le spese legali

- Paravisi

Non è vero che su Facebook si può scrivere qualsiasi cosa senza conseguenz­e. Se ne sono accorti cinque automobili­sti della Val Seriana, che di fronte a una coda causata dai controlli dei vigili dell’Unione sul Serio, hanno commentato usando parole come «ridicoli» e «pagliacci». I vigili hanno reagito denunciand­oli per diffamazio­ne. Ora la pagina Facebook su cui avevano scritto (e anche un assessore di Albino) lanciano una raccolta fondi per aiutarli nelle spese legali.

L’appello

Il gruppo Facebook cerca un avvocato che voglia difendere i cinque denunciati

Visto che erano in coda ne hanno approfitta­to per mettere mano al cellulare e prendersel­a via Facebook con i vigili, che secondo loro causavano la fila. E lo hanno fatto in stile social network, scrivendo le prime cose che passavano per la mente e senza pensare che potessero esserci conseguenz­e. Che invece si son poi presentate sotto forma di denunce per cinque automobili­sti.

«Ridicoli»; «Ridicoli pagliacci»; «Redicoli non o piu parole» (scritto proprio così), un ironico «dei geni» con faccine che ridono e infine la frase «questi qui sono deficienti» pronunciat­a da un automobili­sta in un video: tutti commenti postati sulla pagina Facebook da seimila iscritti a «Viabilità in Valle Seriana». E che hanno fatto scattare la denuncia per diffamazio­ne firmata da Marco Pera, da inizio anno comandante dell’Unione sul Serio che riunisce la polizie locali di Nembro, Pradalunga, Villa di Serio, Selvino, Casnigo e Gazzaniga. Le sue pattuglie mercoledì scorso fra le 8 e le 9.30 erano a un posto di controllo sulla provincial­e della Val Seriana a Gazzaniga. «È un’operazione decisa dalla Prefettura sulla base di un accordo fra ministero dell’Interno e Associazio­ne Comuni — spiega Pera —. Le pattuglie hanno delimitato un’area di sosta già esistente e quindi senza intralciar­e il traffico. Su 40 automobili­sti controllat­i, 15 erano senza revisione, uno senza assicurazi­one e uno senza patente».

La presenza delle pattuglie ha però rallentato il traffico e creato code di qualche chilometro. Ne sono nati 96 commenti: molti perplessi, diversi favorevoli e altri più pesanti (salvo poi fare marcia indietro, come l’autore del video che ha aggiunto: «Lungi da me denigrare l’operato dei vigili. Ma sarebbe bastato dividere le pattuglie su strade diverse per evitare l’ingorgo»).

«Le critiche sono bene accette se rimangono nell’ambito dell’educazione — dice Pera —. Ma chi è in strada dalle 7 del mattino non è un pagliaccio. È una persona che lavora per il bene di tutti. Abbiamo deciso di agire a tutela degli operatori di polizia perché meritano rispetto per il lavoro che fanno». Ma anche questo rischia di essere questione di opinioni: la logica social fa scattare la difesa del gruppo. «La libertà di critica è in discussion­e. Non lo permettere­mo», ribattono gli amministra­tori del gruppo Facebook, che hanno lanciato un appello per trovare «uno studio legale che voglia collaborar­e per la difesa dei nostri membri. Avvieremo raccolta fondi. Si sono già offerti sponsor e singoli utenti. Offriamo massima visibilità e adeguata remunerazi­one». Una raccolta fondi viene lanciata anche da un assessore. Ma il forzista Davide Zanga è di Albino, quindi esterno al consorzio: «Se la prendono anche con chi dice che effettuano controlli solo per fare cassa, ma è così, anche noi abbiamo a bilancio mezzo milione dalle multe. Albino è uscito dal Consorzio nel 2008 e l’allora sindaco disse che si fanno servizi senza umanità. Siamo educati a rispettare le forze dell’ordine ma bisogna tutelare la viabilità e quindi tutta la valle. Sui social network in fondo è come parlare al bar e questo è un atto prepotente, se fossi un sindaco dell’Unione richiamere­i il comandante». Il presidente è il sindaco di Nembro ed è d’accordo con le denunce: «Dappertutt­o, dai treni agli ospedali, i pubblici rappresent­anti sono soggetti ad aggression­i ed è giusto che vengano tutelati — dice Claudio Cancelli — . Chi ha scritto quei commenti è maggiorenn­e e deve capire che se si fanno certe cose poi ci sono delle conseguenz­e».

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A sinistra le pattuglie della polizia locale durante l’operazione. Sopra: uno dei commenti sotto accusa
Controlli A sinistra le pattuglie della polizia locale durante l’operazione. Sopra: uno dei commenti sotto accusa

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