Galline dalle uova d’oro: 1,5 milioni da 3 dispositivi
Albano, Mozzanica e Treviglio: i numeri a bilancio
L’autovelox fisso che frutta di più in provincia è quello installato ad Albano Sant’Alessandro (che è anche al centro della diatriba legale sull’Unione della polizia locale): vale quasi un milione di euro. Pesano un altro mezzo milione, invece, gli impianti a Treviglio e Mozzanica.
Quello forse più visibile agli automobilisti, e anche i dati economici confermano, è installato a Treviglio in via Bergamo, ben segnalato con tanto di grande cartello che indica il limite di 90 chilometri orari. Il più ricco, invece, è il doppio impianto (ed è il caso di dire doppio perché è anche al centro di una diatriba legale) ad Albano Sant’Alessandro, sulla variante alla statale 42: occhi elettronici che valgono quasi un milione di euro.
Servono per prevenire o per dare una boccata d’ossigeno alle casse dei Comuni e della Provincia, gli autovelox fissi? Un interrogativo che probabilmente non avrà mai una risposta netta, in perenne e precario equilibrio tra le esigenze di sicurezza stradale (vere, concrete oppure sbandierate) dalle amministrazioni locali, e le lamentele degli automobilisti che si ritrovano la raccomandata nella cassetta della posta.
Gli impianti fissi sono noti. A Treviglio, all’altezza della Bianchi sull’ex statale 42, l’autovelox era arrivato nel 2013. Il dato delle multe negli ultimi anni si è assestato attorno ai 200 mila euro. Non altissimo, rispetto ad altri casi, anche perché in direzione BergamoTreviglio, l’autovelox è installato a nemmeno mezzo chilometro dal semaforo di Castel Rozzone e non sempre le auto arrivano in velocità. È invece di circa 8 mila sanzioni staccate l’ultimo bilancio dell’altro impianto installato nella Bassa, sull’ex statale padana superiore a Mozzanica: 350 mila euro di incassi. Ma il «re», appunto, sta da un’altra parte, dove la variante alla 42 porta verso la Val Cavallina, ad Albano Sant’Alessandro: un dato storico assestato attorno al milione di euro, che nel 2018 si aggirava sui 950 mila euro circa. Con una battaglia non indifferente ancora in corso: perché il Comune di Albano Sant’Alessandro ha deciso di uscire dall’Unione della polizia locale dei colli, che ha sede proprio nel suo territorio, tenendosi l’impianto installato sulla corsia in direzione di Bergamo. Mentre all’Unione è rimasto quello sul lato opposto. Una diatriba che interesserà relativamente agli automobilisti e anche alla Provincia che (salvo accordi specifici) ha diritto al 50% delle multe incassate sulle sue strade.