Gli agenti dotati anche di bodycam Telecamere contro abusi e violenti
Da febbraio al consorzio del Serio, e c’è chi prepara gli impianti sulle pattuglie
È larga otto centimetri, lunga sei e profonda due, e spicca come un grosso medaglione sulla parte anteriore della divisa. E nel caso in cui qualcuno non la notasse, quando entra in funzione si illumina ed emetto un suono. Nei mesi scorsi sono arrivate a Milano e a Lodi, e dal 1° febbraio anche l’Unione sul Serio della polizia locale, che ha in servizio 10 agenti con dieci mezzi, inizierà a utilizzare le bodycam.
Si tratta delle telecamere che saranno indossate dagli agenti in servizio in modo da riprendere tutto quello che avverrà durante le operazioni. «La possibilità di documentare i fatti è un servizio che tutela gli agenti nei casi di violenze o aggressioni ma anche gli stessi cittadini, che sono così protetti da eventuali abusi e possono utilizzarli per eventuali ricorsi», spiega il comandante Marco Pera. Nel corso di ogni servizio gli impianti verranno tarati in modo da filmare automaticamente brevi spezzoni da tre minuti che poi si cancelleranno automaticamente. Ma in caso di intervento, l’agente farà partire manualmente una registrazione che potrà arrivare fino a dodici ore, salvando anche i tre minuti precedenti. Le immagini non potranno poi essere modificate perché saranno salvate su un computer al quale avrà accesso, tramite password, una sola persona. In caso di reati le immagini saranno salvate su cd e poi messe a disposizione dell’autorità giudiziaria, altrimenti saranno cancellate il giorno dopo, o comunque entro un massimo di sette giorni.
nuovi impianti sono stati pagati duemila euro ma sono a costo zero per il Consorzio, del quale fanno parte i comuni di Nembro, Gazzaniga, Casnigo, Pradalunga, Selvino e Villa di Serio, visto che rientrano in un finanziamento regionale. Al quale stanno per attingere anche altri comandi.
Sta infatti per acquistare venti telecamere anche il Consorzio dei Colli, ad Albano Sant’Alessandro, dove saranno operative fra un paio di mesi. «Avevo già fatto una sperimentazione quando dirigevo Martinengo», precisa il comandante Fabio Masserini.
Il quale aveva già testato altri tipi di impianti quando era al Consorzio dell’Isola: «Nel 2007 usavamo le dashcam, le telecamere installate sulla parte anteriore delle auto, mentre gli agenti avevano indosso microfoni che registraI vano fino a 250 metri di distanza. Ne abbiamo visto l’utilità nei casi in cui qualcuno non voleva farsi controllare, spesso perché aveva bevuto, e minacciava denunce. Quando gli facevamo notare che era filmato o registrato si calmava subito».
A Treviglio nell’ultima giunta è stato approvato un progetto di ammodernamento tecnologico per acquistare sia bodycam che dashcam. «Saranno utilissime — spiega il comandante della polizia locale Antonio Nocera — per fornire basi documentali a tutto ciò che succede». In primavera il Comune di Treviglio amplierà poi la propria rete di telecamere fisse portando l’impianto di videosorveglianza a 175 punti di ripresa. Sono in funzione da pochi mesi i varchi elettronici, con gli impianti a lettura targhe in attesa di essere collegate al sistema Thor già attivo in Val Seriana per rilevare le auto rubate e senza assicurazione. Treviglio e il comando di Spirano dal 2015 hanno inserito nei loro organici anche cani antidroga e proprio Spirano, nel periodo di gestione del comandante Matteo Copia, ha fatto spesso da apripista nell’innovazione e dal 2016 è dotato di un drone per i rilievi dall’alto.