Corriere della Sera (Bergamo)

Quattordic­i letti per i clochard

Lo spazio resterà aperto giorno e notte fino a marzo

- Desirée Spreafico

Aprirà lunedì a Castagneta, in via Beltrami, lo spazio dedicato ai senzatetto, con 14 posti letto che vanno ad aggiungers­i a quelli dei dormitori in città bassa. La struttura a Castagneta aveva ospitato due anni fa i richiedent­i asilo. Sarà aperta per i senzatetto fino a marzo.

Le coperte, ripiegate sui materassi dei letti a castello, sono state donate dai bergamasch­i durante una raccolta della Caritas: collegamen­to diretto e segno d’attenzione verso i senzatetto che, nelle notti invernali, trovano riparo nelle strutture d’accoglienz­a in città.

Da lunedì a Castagneta, al civico 33 di via Beltrami, ci sono 14 posti in più, nell’edificio di Città Alta che due anni fa ha ospitato i richiedent­i asilo. Lo spazio resterà aperto giorno e notte sino alla fine di marzo, inserendos­i fra le iniziative del «piano freddo».

Dal 18 novembre scorso, quando il programma d’interventi per le situazioni di grave emarginazi­one si è potenziato con misure ad hoc per l’inverno, sono state 265 le persone accolte in totale: 95 per periodi di media permanenza, circa 14 giorni, 170 invece in situazioni d’emergenza, con una media di tre notti.

«Bergamo è una città attenta, soprattutt­o alle persone più fragili», commenta l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina. I posti delri la struttura si aggiungono ai 27 in più, rispetto l’attività ordinaria, del Galgario e ai 6 messi a disposizio­ne dai dormitori del Patronato San Vincenzo di Bergamo, Sorisole e Nuovo albergo popolare. «L’obiettivo è avvicinars­i alle persone che vivono per strada e creare con loro un rapporto di fiducia — continua l’assessore —, spesso faticano ad affidarsi ai servizi sociali per costruire una vita autonoma e indipenden­te».

A Castagneta, due operatodel­la cooperativ­a Ruah accogliera­nno i senzatetto: «L’iniziativa si rivolge a adulti autonomi — spiega il referente Luca Rizzi —, che non presentino problemi di salute, psichici o di dipendenza. Potranno restare tutto il giorno, solo il servizio mensa non è previsto».

A coordinare l’intervento il progetto Pon-Te, del Pon Inclusione, il programma promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali finanziato con fondi europei. Massimo Zanini è il referente per l’area «aggancio»: «L’obiettivo dell’ulteriore offerta di spazi è assicurare un adeguato numero di posti letto e un sistema che garantisca una corretta turnazione, affinché nessuno resti in strada». Premessa necessaria che pone le fondamenta per passare dall’accoglienz­a nel periodo freddo a quella ordinaria.

«Da lunedì sono già arrivate otto persone», spiega don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana di Bergamo che, con l’amministra­zione, ha stanziato i fondi per la sistemazio­ne del dormitorio e degli spazi di via Beltrami. «È fondamenta­le — aggiunge don Trussardi — continuare a sensibiliz­zare sul tema della povertà. I bergamasch­i sono molto generosi, il materiale che donano va a chi ha bisogno».

Il progetto

Dal 18 novembre sono state accolte nelle diverse strutture 265 persone

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Nelle camere La struttura di Città Alta ospita adulti senza problemi di salute

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