Critiche ai Pinguini, Red Ronnie ci ripensa
Dopo il post di Gori e l’attacco di Salvini
Red Ronnie si ricrede sui Pinguini Tattici Nucleari (nella foto di Chiara Mirelli), la band bergamasca che sarà in gara al Festival di Sanremo. «La loro canzone “Irene” non incita alla violenza, mi sono sbagliato”, scrive sui social Red Ronnie, il cui commento era stato rilanciato anche da Matteo Salvini. Il suo dietrofront è arrivato dopo un post del sindaco Gori, che difendeva il gruppo.
Da critico a fan. Red Ronnie si ricrede sui Pinguini Tattici Nucleari, la band bergamasca che sarà in gara al Festival di Sanremo con l’inedito Ringo Starr. A creare un caso, dopo quello con protagonista il rapper Junior Cally per i testi sessisti e volgari, era stato nei giorni scorsi il giornalista musicale che aveva accusato, nel corso della sua trasmissione sui social, #BaroneRosso, di esaltare la violenza sulle donne. Le critiche di Red Ronnie ai Pinguini erano state rilanciate dall’ex vicepremier Matteo Salvini che, sempre sui social, aveva postato il testo della canzone incriminata, Irene. «“Questa sera la faccia te la strapperei via, così faresti paura al mondo ma resteresti sempre mia” e “Le mie mani Brigate Rosse accarezzano te che sei Aldo Moro”. Ma dove sono usciti i Pinguini Tattici Nucleari?», aveva chiesto Salvini, taggando Red Ronnie. In realtà il singolo, inciso nel 2017, è una canzone d’amore ricca di metafore leggere e di un avvertimento: «Irene, non fidarti mai dei testi delle mie canzoni, soprattutto di quelle da parafrasare, che sono le peggiori».
Dopo le prese di posizione di Red Ronnie e di Salvini, era intervenuto (sempre sui social) anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, per difendere la band. «I Pinguini violenti? Ma non scherziamo! Irene — sono le parole dell’esponente del Pd — è una bella canzone d’amore, non la minaccia di uno sfregiatore pazzo o di un terrorista rosso. Siamo tutti contro la violenza, i maltrattamenti e i femminicidi, anche Salvini, credo, nonostante in un tweet sia riuscito a dire che “donne violentate, stuprate e usate come oggetti, siano cose che si fanno a casa propria e non in diretta Rai”».
Così, dopo le parole di Gori, ieri è arrivato il dietrofront di Red Ronnie. «Mi sono sbagliato sui Pinguini — scrive su Facebook —, nel frullatore in cui sono avevo ascoltato solo l’inizio della canzone e non ero andato oltre. Quella che sembrava violenza non lo è. Il post di Salvini era una conseguenza di quello che gli ho detto sul testo di Irene nella mia diretta del #BaroneRosso dove mi è arrivato a sorpresa. Non avevo avuto la possibilità di preparare la puntata e studiare bene gli argomenti, così ho preso al volo alcuni appunti sul Festival di Sanremo ma che non avevo ancora approfondito. Sorry e buon Festival di Sanremo ai Pinguini».
La popolarità per la band, che vanta oltre 50 milioni di stream, ha raccolto anche commenti degli «odiatori del web». «Per fortuna siamo digitalmente vaccinati, tutti nati con lo schermo in mano, sappiamo come prenderli, ovvero stando al loro passo ma sorprendendoli con ironia e intelligenza», era stato nei giorni scorsi il commento, su questo tema, di Elio Biffi, il tastierista.
Al Festival, nella serata delle cover del 6 febbraio, quando si celebreranno i 70 anni della kermesse attraverso le canzoni che hanno segnato la storia, i Pinguini proporranno un medley con diversi pezzi in sequenza, proposti uno dopo l’altro, da Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli a Gianna Gianna di Rino Gaetano e altri come Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri e Rolls Royce di Achille Lauro, un’altra canzone che ha fatto discutere, in gara un anno fa.
L’odio sul web La band: «Siamo digitalmente vaccinati, sorprendiamo con ironia e intelligenza»
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Nel frullatore in cui sono avevo ascoltato solo l’inizio della canzone e quella che sembrava violenza invece non lo è Red Ronnie