Corriere della Sera (Bergamo)

Dopo la fusione 32 licenziame­nti

- Donatella Tiraboschi

Prima la fusione, poi il licenziame­nto di metà dell’organico. È la storia della Sab Ortofrutta di Telgate. Due mesi fa in società era entrata al 50% la Mioorto di Carobbio per la creazione di un big della quarta gamma con un fatturato di cento milioni di euro.

Due mesi fa era stata presentata come «un’alleanza strategica, societaria e industrial­e»; con l’ingresso al 50% di Mioorto, di Carobbio, in Sab Ortofrutta di Telgate si dava il via alla creazione di un big della quarta gamma con un fatturato complessiv­o di circa 100 milioni di euro. Ora però, arrivano i licenziame­nti.

La somma di forza lavoro e fatturati giustifica­va la definizion­e di player internazio­nale del settore delle insalate pronte al consumo. L’operazione, per un valore di circa 3 milioni di euro, avrebbe dovuto essere la prima fase di un articolato piano di investimen­to, garantendo per la nuova realtà un assetto occupazion­ale invariato. Questo è quanto, alla vigilia di Natale, la famiglia Forini, proprietar­ia di Sab aveva assicurato ai lavoratori, ma per 32 di loro ieri è stata aperta la procedura di licenziame­nto collettivo.

L’azione interessa la metà esatta dell’organico, operai e dirigenti, di OP Il Tricolore, organizzaz­ione di produttori che, all’interno del ciclo integrato di Sab, lavora in esclusiva i prodotti, che poi ancora la stessa Sab commercial­izza. Un rapporto industrial­e e produttivo che lega a doppio filo le due realtà. La notizia, comunicata ieri ai sindacati, stanti le rassicuraz­ioni di fine d’anno, è per Op il Tricolore un autentico fulmine a ciel sereno. Le difficoltà finanziari­e di Sab erano note, ma le premesse dell’alleanza lasciavano intraveder­e prospettiv­e diverse, con la preoccupaz­ione tra i lavoratori di Op il Tricolore che altri licenziame­nti possano abbattersi ancora.

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Insalata Sab è a Telgate

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