Guglielmo Tell chiude la stagione della lirica
Con quest’opera Gioachino Rossini salutò la scena musicale, titolo opportuno dunque per l’ultimo appuntamento delle stagione lirica: «Guglielmo Tell» ( foto), ispirato all’omonima tragedia di Friedrich Schiller, arriva sul palcoscenico del Sociale stasera alle 20.30, in replica domenica alle 15.30, nella traduzione italiana realizzata da Calisto Bassi nel 1833. Per favorire l’accesso in Città Alta, grazie ad Atb, è previsto un servizio di navette riservate agli abbonati, con partenza dal Donizetti, arrivo a Colle Aperto e ritorno al termine dello spettacolo. Nuova coproduzione di Opera Lombardia, con la Fondazione Teatro Verdi di Pisa, per la regia di Arnaud Bernard e con Jacopo Brusa sul podio dei Pomeriggi Musicali, Guglielmo Tell chiude la programmazione della «Lirica e Concerti» della Stagione dei Teatri della Fondazione Teatro Donizetti. L’opera racconta la storia medioevale del celebre arciere svizzero, che guidò la ribellione contro la dominazione straniera. «È la storia di un popolo che lotta per la libertà e al tempo stesso quella di un padre che combatte al fianco della sua gente e per la propria famiglia, riscattando la vita del figlio con un tiro di balestra divenuto proverbiale», si legge in una nota stampa. Musicalmente si ascolteranno delle famose melodie, prima tra tutte l’ouverture che sintetizza la vicenda nei suoi quattro movimenti: il dialogo cameristico tra violoncelli solisti, seguito dallo scatenarsi della tempesta, l’andante pastorale e la fanfara, aperta dalle trombe e continuata in un crescendo orchestrale dal finale trascinante e commovente. Rossini si era stabilito a Parigi quando compose il Gugliemo Tell, ultima sua opera. Non avrebbe più scritto per il teatro, ma solo alcune pagine sacre e cameristiche.