Corriere della Sera (Bergamo)

Guglielmo Tell chiude la stagione della lirica

- Daniela Morandi

Con quest’opera Gioachino Rossini salutò la scena musicale, titolo opportuno dunque per l’ultimo appuntamen­to delle stagione lirica: «Guglielmo Tell» ( foto), ispirato all’omonima tragedia di Friedrich Schiller, arriva sul palcosceni­co del Sociale stasera alle 20.30, in replica domenica alle 15.30, nella traduzione italiana realizzata da Calisto Bassi nel 1833. Per favorire l’accesso in Città Alta, grazie ad Atb, è previsto un servizio di navette riservate agli abbonati, con partenza dal Donizetti, arrivo a Colle Aperto e ritorno al termine dello spettacolo. Nuova coproduzio­ne di Opera Lombardia, con la Fondazione Teatro Verdi di Pisa, per la regia di Arnaud Bernard e con Jacopo Brusa sul podio dei Pomeriggi Musicali, Guglielmo Tell chiude la programmaz­ione della «Lirica e Concerti» della Stagione dei Teatri della Fondazione Teatro Donizetti. L’opera racconta la storia medioevale del celebre arciere svizzero, che guidò la ribellione contro la dominazion­e straniera. «È la storia di un popolo che lotta per la libertà e al tempo stesso quella di un padre che combatte al fianco della sua gente e per la propria famiglia, riscattand­o la vita del figlio con un tiro di balestra divenuto proverbial­e», si legge in una nota stampa. Musicalmen­te si ascolteran­no delle famose melodie, prima tra tutte l’ouverture che sintetizza la vicenda nei suoi quattro movimenti: il dialogo cameristic­o tra violoncell­i solisti, seguito dallo scatenarsi della tempesta, l’andante pastorale e la fanfara, aperta dalle trombe e continuata in un crescendo orchestral­e dal finale trascinant­e e commovente. Rossini si era stabilito a Parigi quando compose il Gugliemo Tell, ultima sua opera. Non avrebbe più scritto per il teatro, ma solo alcune pagine sacre e cameristic­he.

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