I giovani talenti diretti da Abbado
Produrre musica, non solo musicisti. Da qualche anno il Conservatorio di Milano ha incrementato il numero di concerti, recital e spettacoli che vedono protagonisti i suoi migliori allievi, nella convinzione che per formare al massimo i virtuosi del futuro sia necessario offrire loro occasioni di esibirsi in pubblico; una prassi che ha anche valorizzato il ruolo della principale scuola d’insegnamento meneghina, sempre più parte attiva nella vita concertistica. Si è arrivati anche ad allestire opere liriche, ma il settore più ambizioso, tra quelli praticati, è il sinfonico: per formare l’orchestra del Conservatorio (ore 20.30, via Conservatorio 12, ingresso libero con fondi a sostegno di «Diamo il
La», tel. 02.76.21.10) sono stati selezionati attraverso varie audizioni ragazzi tra i 15 e i 22 anni che hanno scelto la musica come professione. Stasera l’orchestra si schiera in sala Verdi diretta da Roberto Abbado, ultimo nome di una schiera blasonata (è il nipote di Claudio) che in passato ha visto alternarsi in Conservatorio Daniele Gatti, Gianandrea Noseda e Michele Mariotti. Abbado ha scelto di omaggiare Beethoven per i 250 anni dalla nascita, con l’ouverture «Egmont» e il concerto per pianoforte in do minore, solista Federico Gad Crema. Nella seconda parte un cimento impervio quale la prima sinfonia di Brahms.