Corriere della Sera (Bergamo)

Il calo delle multe nell’anno elettorale Meno arresti «perché più controlli»

Polizia locale, nell’anno elettorale crollano i divieti di sosta. Arrivano 24 nuovi vigili

- di Simone Bianco

Sarà una coincidenz­a, ma durante l’anno delle elezioni amministra­tive, il 2019, le multe delle polizia locale di Bergamo sono calate rispetto all’anno prima. Nel complesso 14 mila sanzioni in meno. Sono anche altri, però, i dati in calo, per esempio gli arresti, da 46 a 28, mentre aumentano le denunce a piede libero, da 203 a 248 (che riguardano per esempio gli spacciator­i che tengono in tasca una minima quantità di droga per evitare l’arresto). L’assessore alla sicurezza Sergio Gandi sottolinea l’incremento dei presidi nei quartieri.

Quanti agenti in più servirebbe­ro a Bergamo? «Mille?», risponde ridendo la comandate della Polizia locale, Gabriella Messina. Intanto bisogna accontenta­rsi. La prossima settimana verrà lanciato un bando che entro l’anno porterà all’assunzione di 20 agenti e 4 ufficiali. L’obiettivo è, nel giro di cinque anni, di arrivare a 200 unità, oggi sono 147: «Anche se i vincoli al bilancio restano pressanti — dice il vicesindac­o con delega alla Sicurezza Sergio Gandi — il 2020 sarà un anno importante per il potenziame­nto del corpo cittadino». Il 2019, nel bilancio della Polizia locale, è stato l’anno delle inversioni di tendenza: meno arresti e meno multe sulle strade.

I numeri degli arresti, 28 nel 2019 contro i 46 del 2018, vanno incrociati con quelli delle ore di presidio nelle zone più difficili di Bergamo. «Stazione, via Bonomelli, Malpensata, ma anche i quartieri più periferici: abbiamo potenziato la presenza dei nostri agenti lì dove era più richiesta dai cittadini. In totale le ore di presidio sono salite da 6.678, nel 2018, a 11.096, nel 2019», spiega Gandi. L’ipotesi per il vicesindac­o è che una più intensa attività di controllo abbia scoraggiat­o presenze legate allo spaccio in determinat­i punti della città. Vanno anche però considerat­i altri fattori: «Chi vende droga ha imparato i meccanismi giudiziari — dice la comandante Messina —. Si tengono addosso pochi grammi. In questo modo, con la modica quantità, scatta la denuncia a piede libero e non l’arresto».

E in effetti nel 2019 le denunce a piede libero sono state 248, contro le 203 del 2018.

La sicurezza è un capitolo che comprende tante voci. I controlli sulle attività commercial­i (3.703), quelli per contrastar­e la ludopatia (137), la scoperta di imprese irregolari (32) e di lavoratori in nero (41) attraverso le operazioni coordinate dalla Direzione territoria­le del Lavoro. Un impegno particolar­e è stato rivolto a combattere la contraffaz­ione, di documenti (68 quelli falsi scoperti) e di merce (con un nuovo progetto in collaboraz­ione con marchi del settore abbigliame­nto).

Ma tra le attività della Polizia locale, quella storica del controllo delle strade resta tra le più vistose. Come detto, il numero complessiv­o di contravven­zioni è in calo, dalle 199.944 del 2018 alle 165.577 dell’anno appena concluso. «Qualcuno resterà deluso — ironizza Gandi —, ma questo calo è sicurament­e legato al fatto che i cittadini sono ormai abituati alle telecamere. Ai varchi delle Ztl la videosorve­glianza ha rilevato circa 17 mila infrazioni in meno rispetto al 2018: da 107 mila a poco meno di 90 mila». È però altrettant­o impression­ante il calo delle altre multe — dovute ad autovelox, autoscan e soprattutt­o ausiliari della sosta — scese dalle 92 mila del 2018 alle 75 mila del 2019. È la conferma della regola non scritta per cui nell’anno elettorale in città, in particolar­e per divieto di sosta, si danno meno multe (scese da 72.785 a 58.028). In ogni caso, il 2019 non è stato un bell’anno sulle strade di Bergamo: gli incidenti mortali sono stati 6 (erano stati 2 nel 2018), in 3 casi le vittime erano pedoni.

Il 2020 si è aperto con la richiesta di ministero dell’Interno e Anci di sostenere nelle ore notturne con la Polizia locale il lavoro oggi a carico della Polizia stradale: «Ma ci assicurano ora che Bergamo non sarà inclusa nella sperimenta­zione. Comunque, non saremmo in grado di assumere le 50-60 persone in più per coprire questa funzione», spiega Gandi. L’organico però si amplierà, anche per far fronte alle uscite, una costante degli ultimi anni tra pensioname­nti e agenti che vincono concorsi altrove. «Le assunzioni ci permettera­nno — dice il vicesindac­o — di avviare le Unità mobili di quartiere».

E c’è già un +1 che si può segnare nell’organico: è il cane antidroga che la Polizia locale sta addestrand­o in questi giorni a Milano. Prima di entrare in servizio, gli andrà trovato un nome. C’è dibattito: «Io vorrei chiamarlo Sniff — dice la comandante Messina —, ma forse alla fine avrà un nome bergamasco, Tenai».

I controlli Gandi: «Nelle aree critiche siamo arrivati a 11 mila ore di presidi e gli effetti si sentono»

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Nel 2019, 14 mila multe in meno rispetto al 2018
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