Coronavirus, niente concerto
Li Ronghao, salta la data del 23 febbraio a Treviglio Niente voli, ma pesa la paura della sua comunità
Il concerto della popstar cinese Li Ronghao, il 23 febbraio a Treviglio, è stato annullato a causa del coronavirus. Il cantante e il suo staff avrebbero avuto difficoltà a raggiungere l’Italia, per il blocco degli aerei. «Ma pesa anche la paura», dicono gli organizzatori.
L’emergenza coronavirus fa cancellare il concerto trevigliese di Li Ronghao, famosissima popstar cinese, che avrebbe richiamato migliaia di fan da tutta Italia. L’idolo dagli occhi a mandorla dei giovanissimi avrebbe dovuto esibirsi al PalaFacchetti domenica 23 febbraio. Le altre date del suo tour europeo erano fissate il 19 a Londra e il 21 a Parigi. Per la tappa trevigliese erano già oltre 1.500 le prenotazioni dei biglietti, dal costo variabile tra i 68 e i 128 euro.
La decisione definitiva è stata presa a seguito del blocco dei voli diretti, da e per la Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan, introdotto giovedì scorso dal Governo e che proseguirà almeno fino al 28 aprile: difficile arrivare in Italia anche con scali particolari che avrebbero allungato il viaggio: sarebbe stato impossibile, logisticamente, arrivare in Italia, per lo staff del cantante cinese, composto da una trentina di persone, tra musicisti, assistenti e tecnici. Misure simili, tra l’altro, sono state adottate in Inghilterra e anche in Francia.
«Alla base della cancellare, zione del tour ci sono anche il fattore della sicurezza e la paura generata dalla psicosi. Inoltre, non abbiamo lo spirito giusto per divertirci e fare festa cantando tutti insieme in un momento così difficile e che la Cina sta affrontando da sola», afferma l’organizzatoMario Chen, presidente dell’agenzia Hy Communication, intervenuto sull’allarme sanitario nei giorni scorsi anche nel salotto di Agorà su Raitre. Il numero delle vittime nel Paese del Dragone è salito a 425, le infezioni sono a quota 20.400, con 3.235 nuovi casi confermati.
Li Ronghao, 34 anni, è un cantante e produttore molto popolare nella comunità cinese: sui social è seguito da milioni di follower (oltre 330 milioni i clic sul suo canale Youtube). Stessi numeri per gli ascolti delle sue canzoni sulle piattaforme di streaming. La sua carriera è iniziata come modello, ma il successo è arrivato come cantante a 19 anni: sei gli album realizzati.
Sposato con la cantante e attrice taiwanese Rainie Yang, ha scritto per lei il suo successo, «Xing Fu Guo Zi», «Il frutto della felicità». Moltissimi i premi conquistati: il più importante è il Golden Melody Award nel 2014 come Best new singer, che l’ha portato a esibirsi in tre lunghi tour con date all’Hong Kong Coliseum e alla Tapei Arena.
Il suo concerto avrebbe bissato l’esibizione, il primo ottobre del 2017, di Zhang Jie, «l’equivalente» orientale dell’americano Justin Bieber, accolto da oltre tremila fan al palazzetto trevigliese. In quel caso l’artista era atterrato senza problemi, con un volo proveniente da Pechino, via Londra, insieme al suo staff di 40 collaboratori.
L’esibizione bergamasca della popstar cinese è, però, solo rimandata: «Riprogrammeremo l’evento — assicura Chen —. Valuteremo una nuova disponibilità del PalaFacchetti. Ma non dipende da noi e non possiamo prevedere quando finirà l’emergenza coronavirus».
I numeri Le prenotazioni erano già 1.500, con costi dei biglietti tra i 68 e i 128 euro
Al PalaFacchetti L’impianto è ormai un riferimento per le star dalla Cina: nel 2017 suonò Zhang Jie
Non abbiamo lo spirito giusto per divertirci, in un momento così difficile che la Cina sta affrontando da sola Mario Chen Organizzatore