Quelle miniere che raccontano un’intera valle
Domenica pomeriggio visita guidata lungo i 600 metri di tunnel sotterranei La ricerca di minerali iniziata in epoca romana e il filo rosso che porta in Australia
Un viaggio, fra i cunicoli stretti, sulle orme dei minatori. Oltre 130 chilometri di gallerie fra la Valle del Riso e la Val Parina, 2 mila metri di dislivello. Nelle miniere di Gorno risuonavano dall’epoca romana i colpi delle piccozze dei prigionieri per l’estrazione di blenda e calamina da cui si ricavano piombo e zinco, fino alla chiusura negli anni ‘80 del ‘900. Oggi il sito è un ecomuseo cui è possibile accedere per ripercorrerne la storia.
Domenica (9 febbraio) alle 15 è in programma la visita guidata. «La tradizione mineraria e quella degli alpeggi contraddistinguono il nostro territorio», spiega Fabrizio Scolari, consigliere comunale a Gorno e coordinatore delle visite all’ecomuseo. La vita socioeconomica degli abitanti del comune è intrecciata alle miniere che distano un paio di chilometri dal centro del paese. «L’attività di estrazione è iniziata 2000 anni fa — continua la guida —. Nei periodi di crisi i capi famiglia, anche a gruppi di 40, emigravano alla volta dell’Australia». Le cave sperdute, fra la terra rossa dell’outback, celavano minerali più pregiati e in quantità maggiori. «Nel 1907 — racconta Scolari —, il gornese Modesto Varischetti rimase intrappolato nella miniera d’oro di Westralian Extension inondata da un nubifragio. Per liberarlo ci vollero nove giorni, un’impresa riportata nei libri di storia australiani». Il picco massimo di 1.600 minatori impiegati a Gorno si raggiunse negli anni ’70, con lo stabilimento di Ponte Nossa, costruito una ventina d’anni prima grazie ai fondi del piano Marshall, che divenne un punto di riferimento nazionale per la produzione di metallo. La chiusura arrivò il 12 gennaio 1982: «Stava fortunatamente prendendo piede una coscienza ecologica», spiega Scolari. L’estrazione mineraria divenne un’attività antieconomica e le aziende si spostarono nei Paesi con giacimenti più consistenti.
Il tour guidato in programma domenica alle 15 (10 euro la visita completa) avrà inizio dall’Ecomuseo di Gorno, al piazzale 5° Bersaglieri nella frazione Villassio. Si parte con la proiezione di un filmato, la visita alla sala espositiva, all’ufficio minerario e al laboratorio chimico con strumenti originali. Poi l’immersione nei 600 metri di gallerie sotterranee. Sono illuminate, ma è bene indossare abbigliamento invernale e un k-way oltre a scarpe dalla suola grippata, sono le raccomandazioni degli organizzatori per chi parteciperà alla visita. La temperatura delle miniere, in questo periodo, è di circa 8 gradi con il 90% di umidità. È necessaria la prenotazione per gruppi di oltre 15 persone.