Corriere della Sera (Bergamo)

Piazza Dante, il taglio tra arte e ironia

L’opera del collettivo Ferrario Frères e i post dell’avvocato Saita

- Donatella Tiraboschi

Il sole tramonta ad ovest, illumina le facciate dei palazzi, il tricolore sventola sul pennone della Procura e sul balcone della Camera di Commercio. La città delle istituzion­i è perfetta nel suo immobilism­o di pietre rischiarat­e al finire del giorno, ma davanti a loro, nel quadrato di Piazza Dante si aprono le cascate. Come un Mar Rosso che squarcia la terra, riempiendo di acque tumultuose e fanghiglio­se lo spazio sotterrane­o dell’ex Diurno. Il cielo è cupo e stormi di uccelli neri si librano nell’aria, forieri di tristi presagi. Il faggio, l’unico scampato e nel pieno dell’inverno è l’ultimo testimone di quello che resta di Piazza Dante, sfuggito alla mannaia delle motoseghe.

«È la natura che non perdelle dona, che castiga e che si riprende con violenza i suoi spazi». Questo in sintesi è il messaggio che il collettivo artistico Ferrario Frères di Città Alta lancia attraverso la sua ultima opera, elaborazio­ne tridimensi­onale e iperrealis­ta del taglio degli alberi in pieno centro cittadino. «È la rivendicaz­ione, la rivalsa natura che non perdona e che trova modo di riacquista­re quello che le è stato tolto — afferma l’autore Ferdinando Ferrario — perché basta lasciarla fare e si riprende ciò che è suo, impedendo all’uomo qualsiasi intervento».

A questa visione onirica si contrappon­e quella ironica dell’avvocato Marco Saita che, su Facebook, a colpi di photoshop, trasla su Piazza Vecchia, quel che resta di piazza Dante, preannunci­ando il fotomontag­gio come leit motiv della prossima edizione dei Maestri del Paesaggio, la manifestaz­ione che richiama ogni anno migliaia di turisti. Una ricostruzi­one quadrata che si incastona nel perimetro del salotto cittadino, fontana rotonda compresa nel bel mezzo, con tutti i teli bianchi intorno.

«Il sindaco Giorgio Gori sarà comprensib­ilmente orgoglioso della riqualific­azione in chiave green di Piazza Dante», scrive Saita che, anche nei giorni dei tagli, ha seguito tutte le fasi «minuto per minuto».

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Città Alta Piazza Vecchia rivisitata
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Natura L’opera del collettivo

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