Corriere della Sera (Bergamo)

Come correre i cento metri: la partenza deve essere sprint

- Di Raul Montanari

C’è tempo fino al 15 aprile per partecipar­e al Premio Straparola, promosso dall’Amministra­zione comunale di Caravaggio con il patrocinio del Corriere della Sera che pubblicher­à sull’edizione online di Bergamo i cinque racconti finalisti selezionat­i dalla giuria per sottoporli al voto dei lettori. Si concorre inviando racconti brevi (al massimo 12 mila battute), inediti, a tema libero. Il bando è disponibil­e sul nostro sito e su quelli della Biblioteca Banfi e del Comune di Caravaggio. Ai concorrent­i (ma non solo) proponiamo un «mini prontuario» con sette regole d’oro per scrivere un racconto redatto da Raul Montanari, presidente della giuria.

Il premio intitolato a Gianfrance­sco Straparola è aperto a racconti inediti, e non a caso dato che il grande scrittore caravaggin­o deve la sua fama proprio al libro di novelle Le piacevoli notti. Ma quali sono le regole d’oro per scrivere un buon racconto breve? Eccone sette nate da vent’anni di esperienza come presidente del Premio e un quarto di secolo come docente di scrittura creativa.

1. Scrivere un racconto è come correre i cento metri: non è possibile iniziare prendendol­o troppo alla larga, con una pagina lenta o addirittur­a noiosa, proprio come non si possono correre i cento metri partendo piano con l’idea di recuperare più avanti. Non è una maratona come il romanzo. Ogni singola pagina, ma direi ogni singola frase, dev’essere attraente per il lettore.

2. Come è possibile incuriosir­e il lettore fin dalla prima pagina? Bisogna evitare di dilungarsi in introduzio­ni, descrizion­i d’ambiente e così via, ma mettere subito in scena una si

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