«No al permesso di soggiorno» Ma lo studente vince

Arriva dal Congo, ha 24 anni, è iscritto alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo. E ha un permesso di soggiorno per motivi di studio. Ha rischiato di perderlo, ma per ora è salvo. La questura non glielo aveva rinnovato: dal 2016 non ha sostenuto nessun esame all’Università (ne servono almeno due), quindi non ha le carte in regola, è la motivazione nella sostanza. Il ragazzo ha impugnato il diniego, sostenendo di aver sostenuto due esami nel 2016, uno nel 2017, altri due nel 2018, mentre nel 2019 non è riuscito — dice — a sostenere anche il secondo perché ha dovuto lavorare per temporanei problemi del padre. La nota di via Noli gli era arrivata quattro giorni prima che venisse adottata e, quindi, non era riuscito a dimostrare quello che sostiene. Il Tar gli ha dato ragione, perché «il contenuto (del diniego ndr) avrebbe potuto essere diverso se all’interessato fosse stata garantita la possibilità di rappresentare all’amministrazione il numero minimo degli esami richiesto dalla norma». Salvo l’ultimo anno accademico. Il tribunale amministrativo è andato al di là delle mere questioni di tempistica, con una valutazione. Riconosce che più che sostenere veri e propri esami, lo studente ha ricevuto attestati di idoneità, dopo avere frequentato i corsi propedeutici agli esami in Fisica, Chimica e Matematica. Comunque «si tratta di test che attestano una progressione nel processo di formazione». Ricorso accolto, diniego annullato. Resta salva la possibilità della questura di approfondire.