«Arti sceniche nel vecchio lavatoio di via Sauro»
A Palafrizzoni la proposta di due privati, che vorrebbero valorizzare l’immobile in disuso da diversi anni
L’immobile — che in origine era un lavatoio pubblico — è in disuso da anni. Via Nazario Sauro 3/a, Bergamo, zona via Baioni: l’edificio è di proprietà di Palazzo Frizzoni che, da anni, prova a venderlo, senza riuscirci. Presto potrebbe diventare un centro per le arti performative.
A fine 2015, l’asta pubblica per la vendita era andata deserta. Stesso esito per una procedura negoziata del 2018. L’anno scorso, due privati — Fiorenzo Terenghi e Stefano Scandella — hanno presentato in Comune un progetto per la riqualificazione e la valorizzazione dell’immobile. Vorrebbero realizzare un centro per la promozione delle arti sceniche che possa diventare anche un punto di incontro per gli artisti e il motore di eventi culturali. Il loro progetto prevede l’adeguamento dei bagni per garantire l’accessibilità dell’edificio, il superamento delle barriere architettoniche, l’installazione di una scala retrattile per l’accesso al sottotetto, la verifica degli impianti, la tinteggiatura esterna e interna dei locali così come quella dei serramenti e lo sgombero dei materiali dall’area. Vorrebbero chiamarlo P. Centro per le Arti Performative. Nella ricerca di uno spazio idoneo i privati si sono concentrati, spiegano nei documenti arrivati in giunta, su immobili di piccola metratura «per poter gestire agilmente, in tempi rapidi, con costi sostenibili e a nostre spese — scrivono — la sistemazione necessaria per l’apertura dello spazio al pubblico».
I due privati — Terenghi è l’ideatore e promotore di Invisible Show, progetto sperimentale per avvicinare il pubblico a nuove sonorità artistiche, e Scandella è un performer e artista che ha collaborato con il collettivo TBS — hanno chiesto al Comune di avere in gestione lo spazio di via Sauro per almeno tre anni, visto l’impegno economico e logistico che vogliono assumere. Chiedono di poter avere un canone pari a zero o fortemente agevolato perché l’immobile è in condizioni di abbandono e loro vogliono apportare migliorie permanenti e organizzare anche una programmazione culturale.
La loro proposta resterà per un mese pubblicata sul sito del Comune. Se in questo lasso di tempo non arriveranno altre manifestazioni di interesse, il Comune gli assegnerà la valorizzazione dell’immobile, dopo aver stabilito l’ammontare del canone e la durata del contratto.