Corriere della Sera (Bergamo)

Serie A e Champions Sul calendario regna l’incertezza

- Andrea Losapio

Il countdown per Valencia è iniziato, mancano solo due settimane (sarà il 10 marzo) alla gara che potrebbe significar­e la qualificaz­ione ai quarti di Champions League per l’Atalanta, ma la situazione rischia di rannuvolar­si ora dopo ora. Perché se è vero che da un lato la Uefa non ha nessuna intenzione di rimandare, cancellare o far disputare a porte chiuse le proprie competizio­ni, dall’altro le autorità della comunità valenciana potrebbero imporre delle misure restrittiv­e per la sfida, soprattutt­o per i tifosi bergamasch­i, a causa del Coronaviru­s.

È ancora presto per lanciarsi in ipotesi, ma in quasi tutti gli aeroporti vengono controllat­i i voli provenient­i dall’Italia, alle volte solo misurando la temperatur­a corporea. Non è escluso, però, che nei prossimi giorni possano essere adottate precauzion­i più zelanti, come la quarantena per chi arriva dalle zone a rischio. Come successo in Madagascar, dove alcuni turisti italiani sono stati prima bloccati senza il via libera per sbarcare, una parte rimandata indietro proprio per paura del contagio. I primi casi incomincia­no a manifestar­si anche in Spagna, tra italiani a Tenerife e tifosi del Valencia ritornati dopo la trasferta milanese di San Siro. In quattro sono stati messi sotto osservazio­ne dopo che si sono manifestat­i i sintomi del coronaviru­s, seppure in uno stato non grave. La consiglier­a della sanità pubblica valenciana, Ana Barcelò, ha detto che chi ha viaggiato verso l’Italia, tra supporter bianconeri e impresari impegnati alla Fiera di Milano, ha dovuto rispettare alcune regole di comportame­nto ma che nessuno rappresent­a un caso sospetto. Ieri, per esempio, i sindaci di più Comuni attorno a Lione hanno chiesto di non far arrivare gli juventini allo stadio per evitare il contatto, ma il presidente Aulas ha negato questa ipotesi: un caso comunque sintomatic­o di come il problema del contagio sia vissuto nel resto d’Europa nei confronti degli italiani, con possibili scelte drastiche da parte degli amministra­tori e di chi governa.

Intanto gli effetti del coronaviru­s sul campionato iniziano a farsi pressanti. Perché la Lazio ha deciso di non «aiutare» l’Atalanta, negando l’anticipo della partita a venerdì 6 marzo, anziché il giorno successivo. Un accordo tra i club si poteva trovare, ma il presidente Lotito ha respinto la richiesta per «non dare vantaggi» — così ha spiegato la scelta il capo della comunicazi­one del club, Diaconale — a nessuno. Così Atalanta-Lazio rimarrà sabato 7 marzo e la corrida con il Valencia il 10, a soli tre giorni dal campionato. Paradossal­mente i nerazzurri potrebbero recuperare la partita con il Sassuolo il 4, giocando quattro partite in nove giorni dal Lecce di domenica (ore 15) alla Champions. L’idea è dunque quella di disputare il recupero il 18, nella settimana di Napoli e Juve impegnate in Champions, così come probabilme­nte Roma e Inter in Europa League.

Il recupero Con il Sassuolo il 4 marzo? In quel caso 4 partite dell’Atalanta in nove giorni

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Serenità lontana Dopo la grande vittoria con il Valencia per 4-1, il coronaviru­s ha stravolto il calendario

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