Secondo morto, 8 casi a Nembro
Gallera: valutiamo nuovo focolaio. Al Papa Giovanni 16 ricoverati. Tre turisti orobici positivi a Palermo
C’è una seconda vittima del coronavirus in provincia di Bergamo: è un uomo di 84 anni, Aldo Cabrini, che abitava in città, alla Conca Fiorita. Era ricoverato all’ospedale Papa Giovanni, dove domenica era risultato positivo al tampone. Salgono così a due le vittime bergamasche. Ed è nella Bassa Val Seriana che si conta il maggior numero di casi in provincia, in particolare a Nembro, dove risiedono otto persone positive. Secondo la Regione, a ieri mattina, erano 14 i bergamaschi risultati positivi al coronavirus. Ma in serata ne risultavano 16 soltanto al Papa Giovanni. Tre turisti bergamaschi sono invece risultati positivi a Palermo, dove si trovavano in vacanza.
È un uomo di 84 anni, residente a Bergamo nella zona dello stadio (alla Conca Fiorita), la seconda vittima del coronavirus in provincia di Bergamo. Si chiamava Aldo Cabrini ed era ricoverato all’ospedale Papa Giovanni, dove domenica era risultato positivo al tampone per l’infezione. Non risultano evidenti punti di contatto tra l’uomo e il focolaio lodigiano. Salgono così a due le vittime bergamasche, almeno 16 i contagiati, in una giornata che segna un punto sulla mappa della diffusione del virus in Lombardia: la Valle Seriana, Nembro in particolare, sono zona critica, sulla quale la Regione tiene «la massima attenzione».
La prima vittima, lunedì, era stata un altro anziano, che risiedeva a Villa di Serio. Ernesto Ravelli, di 83 anni. L’uomo era passato dall’ospedale di Alzano Lombardo, prima di essere trasferito al Papa Giovanni. Nella Bassa Val Seriana si conta il maggior numero di casi in provincia, solo a Nembro risiedono 8 persone positive al coronavirus (1 anche ad Albino, 2 a Gandino e 1 a Villa di Serio). Secondo l’assessorato alla Sanità, nella relazione distribuita al Consiglio regionale di ieri mattina, erano 14 i residenti in provincia di Bergamo risultati positivi al coronavirus. Ma il numero è cresciuto durante la giornata: in serata ne risultavano 16 soltanto al Papa Giovanni. Vanno poi contati i tre bergamaschi bloccati dall’infezione in Sicilia, insieme alla loro comitiva.
In totale, in Lombardia, ci sono 240 persone risultate positive al coronavirus, ma i numeri potrebbero crescere nei prossimi giorni. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana e l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera hanno spiegato che sono stati fatti 3.500 tamponi, ma finora (il dato è aggiornato al tardo pomeriggio di ieri) ne sono stati processati 1.752. «Accanto a nostri tre laboratori, che sono quelli della Statale, del Sacco e di Pavia, aggiungiamo anche Niguarda, Policlinico, Monza, Brescia, Bergamo e Melegnano», hanno spiegato il presidente della Regione e l’assessore.
Gallera ha anche parlato del caso della Bassa Valle Seriana, dove è concentrato il più alto numero di bergamaschi positivi al coronavirus. «C’è un numero non trascurabile di casi in quell’area. Anche un primario dell’ospedale di Alzano è risultato positivo — spiega l’assessore Gallera —, ma è presto per dire che si tratta di un altro focolaio. Stiamo valutando la situazione. Nell’ospedale stanno lavorando bene per gestire l’attività con la necessità di mettere in quarantena il personale entrato in contatto con il caso positivo, il pronto soccorso è aperto, stiamo valutando la situazione epidemiologica». E l’Asst Bergamo Est ieri sera ha precisato: «L’attività del pronto soccorso e dei reparti di Alzano prosegue, pur con una riduzione in accordo con la Regione».