Corriere della Sera (Bergamo)

Sakee Sed, il ritorno in tour 10 anni dopo

- Rosanna Scardi

I Sakee Sed sono tornati. Dieci anni fa usciva Alle basi

della Roncola, il primo album del duo indie rock bergamasco, formato da Marco Ghezzi, voce, piano elettrico e chitarra, oggi anche nei Mutabor, e Gianluca «Gianfu» Perucchini, alla batteria, che milita pure nei Sonars. Per festeggiar­e l’anniversar­io, il 13 marzo sarà disponibil­e il remaster in vinile, in edizione limitata (150 copie), mentre il disco si trova già negli store digitali e sulle piattaform­e di streaming. Sempre il 13, dal circolo Libero Pensiero di Lecco, partirà il tour per far riascoltar­e i loro brani storici: 14 date che includono, tra le altre, Milano, Bologna, Torino, Parma e Roma, con tappa il 24 aprile all’Ink Club, in città.

«Onoriamo un traguardo temporale e il nostro primo lavoro discografi­co, è giusto ricordarlo facendolo ascoltare dal vivo — afferma Ghezzi —. I brani erano nati come esperiment­o in italiano, quando tutti cantavano in inglese, per giocare, senza avere una visione imprendito­riale, mettendoci dentro tutte le nostre influenze, sfruttando il piano e suonando anche ukulele e banjo. Abbiamo ricreato atmosfere da taverna in chiave contempora­nea».

L’album, che mescolava rock a folk blues e cantautora­to, ha fatto decollare i Sakee Sed che nei quattro anni successivi hanno tenuto duecento concerti, alternando cambi di formazione ed esibendosi anche nei festival Oltreocean­o. Nel nuovo tour, come nel primo, ad accompagna­rli ci sarà Roberta Sammarelli, al basso, in pausa dai Verdena. Sul palco anche Jonathan Locatelli, dei Rich Apes, alla chitarra.

I brani più noti sono Vermouth and Baby, Whisky and Coke e Dente del diavolo, mentre nel video di Walzer si vedono le prime immagini dei due musicisti. «In ogni nostro pezzo c’è Bergamo perché riflette il nostro vissuto», spiega il cantante che ha come quartier generale della band il suo studio di registrazi­one, il Tunnelwood di Ambivere.

Il nome del gruppo è un gioco di parole che deriva da Deseekas, la loro prima formazione, letto al contrario. Dopo il disco di debutto, sono seguiti, l’anno dopo, Bacco

ep, altro successo di critica, mentre nel frattempo il primo lavoro andava in ristampa.

Nel 2012 hanno visto la luce A

piedi nubi e la loro casa discografi­ca, la Appropolip­o Records.

Poi è stata la volta di Ceci

n’est pas un ep, dove a dominare era ancora un piano da saloon. E di Hardcore da saloon, album che pesca dalla tradizione roots, il ragtime degli anni ‘20 che faceva ballare gli afroameric­ani di Saint Louis e New Orleans, dopo le fatiche nei campi di cotone.

Eppure il duo rifiuta di essere etichettat­o con un genere. «Siamo compositor­i e restiamo dei ragazzi che si divertono senza un fine commercial­e, nonostante qualche capello bianco», sorride Marco Ghezzi. Lo faranno anche con il nuovo singolo, che è in uscita martedì e prende in giro la visione strampalat­a del mondo, La terra è piatta.

Il tour Ci saranno 14 date, anche in compagnia di Roberta Sammarelli e Jonathan Locatelli

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Il primo album dei Sakee Sed (nella foto, il duo), intitolato
Alle basi della Roncola, è uscito dieci anni fa (foto di Monelle Chiti)
Il gruppo Il primo album dei Sakee Sed (nella foto, il duo), intitolato Alle basi della Roncola, è uscito dieci anni fa (foto di Monelle Chiti)

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