I SINDACI, GLI ULTIMI A SAPERE
Il sindaco è Autorità sanitaria locale, tanto da avere il potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti. Non lo sostiene un primo cittadino in vena di megalomanie ma il Testo unico sugli enti locali. Andate però a ricordarlo a quei sindaci bergamaschi che scoprono di avere un abitante dei loro Comune contagiato dal coronavirus e vengono travolti da notizie, voci e avvisi senza alcuna conferma. Quando poi ricevono telefonate da parte di qualcuno in cerca di chiarimenti o dettagli possono solo rispondere mestamente: «So quello che sapete voi, perché lo leggo su Internet». Alcuni di loro sono andati per esclusione sapendo quali concittadini erano in ospedale, altri hanno chiesto in giro o hanno telefonato al parroco, e qualcuno si è risolto a chiamare l’Ats chiedendo se per caso risultasse che un certo signore fosse stato colpito dalla malattia, e ottenendo così la conferma. Mentre nel frattempo nelle vie del paese erano già scattate profilassi e quarantene che in teoria dovrebbero passare prima dall’ufficio del sindaco. A chiarire la situazione, dopo le proteste di qualcuno, è arrivato ieri l’avviso dell’Ufficio sindaci dell’Ats, secondo il quale in caso di positività di una persona, «nel rispetto della privacy» verranno fornite «solo informazioni di tipo numerico e fenomenologico». Un piccolo passo avanti, ma non risolutivo. E al sindaco non resta quindi che aspettare le telefonate di chi è più informato di lui, pur non essendo Autorità sanitaria locale.