Corriere della Sera (Bergamo)

I SINDACI, GLI ULTIMI A SAPERE

- Di Fabio Paravisi

Il sindaco è Autorità sanitaria locale, tanto da avere il potere di emanare ordinanze contingibi­li ed urgenti. Non lo sostiene un primo cittadino in vena di megalomani­e ma il Testo unico sugli enti locali. Andate però a ricordarlo a quei sindaci bergamasch­i che scoprono di avere un abitante dei loro Comune contagiato dal coronaviru­s e vengono travolti da notizie, voci e avvisi senza alcuna conferma. Quando poi ricevono telefonate da parte di qualcuno in cerca di chiariment­i o dettagli possono solo rispondere mestamente: «So quello che sapete voi, perché lo leggo su Internet». Alcuni di loro sono andati per esclusione sapendo quali concittadi­ni erano in ospedale, altri hanno chiesto in giro o hanno telefonato al parroco, e qualcuno si è risolto a chiamare l’Ats chiedendo se per caso risultasse che un certo signore fosse stato colpito dalla malattia, e ottenendo così la conferma. Mentre nel frattempo nelle vie del paese erano già scattate profilassi e quarantene che in teoria dovrebbero passare prima dall’ufficio del sindaco. A chiarire la situazione, dopo le proteste di qualcuno, è arrivato ieri l’avviso dell’Ufficio sindaci dell’Ats, secondo il quale in caso di positività di una persona, «nel rispetto della privacy» verranno fornite «solo informazio­ni di tipo numerico e fenomenolo­gico». Un piccolo passo avanti, ma non risolutivo. E al sindaco non resta quindi che aspettare le telefonate di chi è più informato di lui, pur non essendo Autorità sanitaria locale.

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