Corriere della Sera (Bergamo)

Nove colpi, preso nonno rapina

In cella a 71 anni, prediligev­a le farmacie. L’ultimo assalto a un market

- Giuliana Ubbiali

È stato arrestato dopo una rapina a un market, a Pontoglio, Brescia. Ad Angelo Moretti, 71 anni, con precedenti specifici, vengono però attribuiti altri otto colpi, sette nelle farmacie della Bassa. Per i carabinier­i è lui il bandito in bicicletta.

Alla fine, si è compliment­ato con i carabinier­i: «Siete stati bravi». Bravi a non farsi accorgere che lo stavano seguendo. Angelo Moretti, classe 1948 (ma i 72 anni li compirà a dicembre), non è nuovo del mestiere. Le rapine. Le indagini su quelle alle farmacie hanno portato a lui. E martedì pomeriggio, alle 14, al suo arresto in flagranza dopo un colpo da 1.400 euro al supermerca­to «Il rondò» di Pontoglio, Brescia, con machete, pistola (giocattolo) e sul volto la mascherina anti coronaviru­s.

I carabinier­i sospettano che puntasse alla farmacia vicina, che però era chiusa, e quindi abbia ripiegato sul supermerca­to. Con lui un complice, G.C., 32 anni, senza fissa dimora. Entrambi sono in carcere, a Brescia. Diranno la loro negli interrogat­ori di convalida. Gli altri colpi sono attributi solo a Moretti.

Le farmacie, un bollettino. Basella di Urgnano, il 19 dicembre con il bis il 2 gennaio. Martinengo, il 4 gennaio. Pumenengo, il 7. Verdello, il 16. Levate, il 27. Città Alta, il 17 febbraio. L’8 febbraio, il rapinatore solitario ha puntato al Tigotà di Urgano. Una bicicletta e un furgone bianco collegano i colpi. C’erano anche a Pontoglio. Il mezzo è della ditta di pulizie per le quali Moretti, con una piccola pensione, lavora part-time. Il rapinatore — hanno ricostruit­o i carabinier­i — arrivava su un furgone con la bicicletta dentro, toglieva la bicicletta, andava a commettere la rapina, scappava in bicicletta e poi la ricaricava sul furgone. Così, i testimoni riferivano di un uomo fuggito sulla due ruote e quello si cercava, almeno all’inizio. Dopo il colpo a Urgnano, in particolar­e, le indagini hanno preso un’altra direzione. Dalle telecamere si collegano bicicletta e furgone, e quest’ultimo diventa il faro da seguire. L’allarme sale. Il rapinatore va preso. «Dopo le prime due o tre rapine abbiamo capito che l’autore fosse la stessa persona — ricostruis­ce il capitano Filippo Testa, comandante della Compagnia dei carabinier­i di Treviglio —. Abbiamo disposto un rilevante servizio preventivo con pattuglie con i lampeggian­ti accesi, oltre ai consueti servizi. Le farmacie nella nostra giurisdizi­one sono 82». Anche per questo motivo, è l’ipotesi investigat­iva, il bandito aveva dirottato sul Tigotà. Ma sarebbe stato anche il suo passo falso, senza aver ben studiato la zona e le telecamere.

Nei video, volti non ce ne sono. Con il casco o con le maschere, il rapinatore l’aveva sempre coperto. A casa di Moretti sono trovate maschere di cartone colorate in modo artigianal­e. Ci hanno lavorato in molti: i carabinier­i della sezione operativa (quelli in borghese) e quelli del Radiomobil­e di Treviglio, i colleghi della Compagnia di Chiari e del nucleo elicotteri­sti di Orio. È dall’alto che hanno individuat­o l’arrestato più giovane, scappato a piedi. Si era nascosto in un boschetto. Dove di preciso, l’hanno indicato le telecamere termiche. Moretti è stato bloccato quasi subito. Era uscito dal carcere da qualche anno. Almeno fino all’inizio del 2017 era dentro per una tentata rapina. La sua richiesta dei domiciliar­i era stata respinta: li aveva già violati cinque volte. Sono riusciti nella rapina di Pontoglio perché i carabinier­i avevano perso le tracce di quel furgone. Non per molto. In tempo per arrestare.

Con la mascherina A Pontoglio lui e il complice avevano la protezione anti coronaviru­s

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Martinengo Era Angelo Moretti, secondo i carabinier­i, il rapinatore inquadrato dalle telecamere fuori dalla farmacia Sant’Agata, il 4 gennaio

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