Letture teatrali su YouTube: la sfida culturale e social di Pandemonium
Non solo messe a porte chiuse e concerti sul web, come ha deciso la cantante Francesca Michielin. A Bergamo anche le letture teatrali sbarcano e dilagano sui social. Pandemonium lancia l’iniziativa #storiecontagiose, dopo che l’ordinanza della Regione per l’emergenza coronavirus ha imposto la sospensione degli spettacoli di sabato e domenica al Teatro di Loreto (nella foto, il tecnico Paolo Fogliato) e all’Auditorium di Alzano dedicati all’infanzia e ai ragazzi, oltre a laboratori extrascolastici, spettacoli in tour nel territorio lombardo e dei singoli artisti. Il tutto è stato posticipato e non si sa per quanto tempo, considerata la situazione in divenire. Da oggi, ogni giorno, alle 17, la compagnia bergamasca, attiva da oltre trent’anni con un’attenzione particolare al rapporto tra teatro e educazione, pubblicherà un video culturale sul suo canale YouTube che sarà postato su Facebook e potrà essere condiviso dagli spettatori. «Anche se le porte sono chiuse vogliamo dare la possibilità alle famiglie di entrare a teatro e, poi, il fine dell’arte è proprio questo: dimostrare che anche da una situazione di difficoltà possono nascere idee utili che innescano un contagio positivo di leggerezza, entusiasmo e passione — spiega il senso dell’iniziativa l’attrice Giulia Costantini —. La nostra è sia un’alternativa al blocco degli spettacoli, sia una risposta alla paura che dilaga sui media». Le prime registrazioni sono già avvenute, sulle poltroncine, in sala: finora i protagonisti sono i colleghi Flavio Panteghini, Tiziano Manzini e la figlia Giulia, Lisa Ferrari e Walter Maconi. Le letture sono tratte da fiabe tradizionali e storie per i più piccoli, riadattate e riscritte secondo la sensibilità e lo stile degli attori di Pandemonium: si tratta di video pillole, della durata compresa tra i cinque e i dieci minuti. L’iniziativa, anche se lo stop si dovesse concludere questa settimana, proseguirà fino a domenica 8 marzo. La speranza è che il «contagio culturale» possa prolungarsi.