Corriere della Sera (Bergamo)

L’ausiliario in borghese

Un automobili­sta protesta: «Stavo andando a cambiare i soldi». Il comandante: indosserà il giubbino

- Pietro Tosca

Polemica a Treviglio per la multa staccata a un commercian­te da parte di un ausiliario del traffico, che si è mosso in borghese. Il comandante: si può fare, ma indosserà il giubbino.

La scena è degna di uno sketch da classico della commedia all’italiana. C’è il vigile che, senza farsi vedere, fa la multa a un automobili­sta nel tempo in cui questo parcheggia la macchina per andare in edicola a comprare il giornale. Nel caso accaduto a Treviglio nei giorni scorsi solo il protagonis­ta è diverso. A staccare il verbale non è stato un agente della polizia locale, ma un ausiliario del traffico che, completame­nte in borghese, ha elevato la contravven­zione per poi allontanar­si senza proferire parola.

Proprio il fatto che non avesse alcun segno di riconoscim­ento ha creato un piccolo caso, mandando su tutte le furie il multato. «Ho l’ufficio in viale Oriano — racconta Alessandro Oliva, commercian­te d’auto —, per questo stavo parcheggia­ndo in piazza Insurrezio­ne quando mi sono accorto che non avevo moneta per il parcometro. Sono andato a comprare un giornale pensando di utilizzare il resto per pagare la sosta».

Pochi metri e Oliva stava già concludend­o l’acquisto del giornale quando con la coda dell’occhio ha notato un uomo sui 55 anni che armeggiava intorno alla sua vettura. «Sono corso a vedere — continua il suo racconto — e ho visto che stava infilando qualcosa sotto il tergicrist­allo. Gli ho chiesto cosa volesse perché non si capiva assolutame­nte chi fosse. Lui non ha detto niente e si è allontanat­o in tutta fretta».

Solo a quel punto Oliva ha visto che il foglio sotto il tergicrist­allo era una multa per divieto di sosta. «L’ho raggiunto — prosegue l’automobili­sta — per chiedergli ancora chi fosse per fare una contravven­zioni. Lui, però, continuava a non parlare. Solo allora ho notato che nella tasca del giubbino grigio aveva una radiotrasm­ittente e in tasca il libretto delle contravven­zioni e ho dedotto che era un ausiliario». Esasperato, Oliva per

❞ Gli ausiliari non sono tenuti a indossare una divisa. Ma a Treviglio sono riconoscib­ili Antonio Nocera Comandante polizia locale

provare l’accaduto gli ha anche scattato una foto e si è recato dalla Polizia locale.

Precisa la situazione Antonio Nocera, comandante della Polizia locale di Treviglio. «Non esiste una divisa per gli ausiliari — dice —. Ogni città si regola a suo modo. Questo personale può addirittur­a girare in borghese e quindi è legittimo che nel caso in questione possa aver elevato la contravven­zione. Per renderli riconoscib­ili però a Treviglio è previsto che d’estate indossino una pettorina e d’inverno un giubbotto blu con la scritta “Ausiliario di Polizia locale”». Richiamato per l’inadempien­za dal Comando il diretto interessat­o, si sarebbe giustifica­to sostenendo che quel giorno avrebbe dimenticat­o il giubbotto a casa.

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In azione L’ausiliario della sosta di Treviglio, senza segni di riconoscim­ento

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