Aeroporto calo del 30% in 7 giorni
L’emergenza virus sta facendo sentire i suoi effetti sull’economia. A partire dall’aeroporto, che in una settimana ha visto un calo dei passeggeri del 30%. Cosa che ha frenato l’aumento del traffico e farà chiudere febbraio agli stessi livelli dell’anno scorso. Tanto che Sacbo ha sentito la necessità di pubblicare su Facebook un video che ricordare la piena operatività dello scalo. Anche l’Associazione costruttori edili sta cominciando a segnalare problemi per l’ingresso in cantiere di lavoratori da zone a rischio, il rinvio di alcuni lavori, la sospensione delle attività di manutenzione di impianti e stabilimenti, la difficoltà nell’approvvigionamento di materiali e ritardi nelle autorizzazioni per il rallentamento degli uffici pubblici.
C’è voluto il coronavirus per fermare l’aumento dei passeggeri di Orio. Nei primi giorni della settimana il numero dei viaggiatori al Caravaggio è diminuito in media del 30%. In generale il sistema degli aeroporti milanesi gestiti da Sea ha visto un calo del -21,6% lunedì, del 37,6% martedì e del 41,5% mercoledì, per un totale di 177.785 viaggiatori in meno solo in tre giorni. Orio aveva una tendenza in crescita rispetto allo scorso anno ma la frenata lo porterà a chiudere febbraio con lo stesso dato del 2019, a quota 900 mila passeggeri. Oltre ai passeggeri calano anche i voli. Wizz Air manterrà i suoi 11 collegamenti ma ridurrà la frequenza dall’11 marzo al 2 aprile, con un taglio dei posti del 60%. Ryanair sospenderà i voli verso Giordania e Israele dal 12 marzo al 5 aprile.
Il timore della frenata ha portato Sacbo a diffondere un filmato su Facebook per ribadire la piena operatività dello scalo: «Al lavoro per i vostri sogni, sempre. Anche nei momenti più difficili — si dice nel video —. L’aeroporto di Milano Bergamo garantisce la piena operatività dei suoi servizi, nella massima tutela dei suoi passeggeri. Continuate a viaggiare con noi».
Anche l’edilizia prova a reagire alle difficoltà, che sono grandi, spiega Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo: «Vengono segnalati problemi — spiega — per l’ingresso in cantiere di lavoratori da zone della provincia ritenute a rischio, il rinvio di alcuni lavori, la sospensione delle attività di manutenzione, difficoltà nell’approvvigionamento di materiali e ritardi nel rilascio di autorizzazioni per il rallentamento delle attività negli uffici pubblici».