«Come Shining: unici ospiti nell’albergo di 20 camere»
Non ospite, ma padrone dell’hotel per un’intera notte. Può succedere, ed è successo a Carona ai tempi del coronavirus di vivere una situazione turistica quanto meno insolita: quella di prenotare un paio di giorni di vacanza, per festeggiare sulla neve il Carnevale ambrosiano e di trovarsi con le chiavi dell’albergo in mano e la disponibilità di tutte le camere come manco al Datcha di Forte dei Marmi, il lussuosissimo hotel del magnate russo Tinkov (che può essere prenotato solo integralmente e non nelle singole camere).
Una situazione esclusiva sulla quale il turista milanese ci scherza su. «Con le famiglie di altri amici — racconta — avevamo prenotato un paio di notti, ma alla fine, tra disdette varie, sono rimasto solo io con il mio bambino di sei anni e la mamma. Abbiamo confermato la prenotazione al telefono e prima di andare in albergo siamo andati a sciare in una situazione di beata solitudine. “Io arriverò per le cinque del pomeriggio”, mi ha detto la titolare dell’hotel e la cosa mi ha lasciato perplesso. Com’è che il titolare arriva in hotel di sera?». A quell’ora sempre nella più beata solitudine la famigliola
❞ Avevo prenotato insieme ad altri amici, ma alla fine sono rimasto con mio figlio e la mamma. In hotel eravamo gli unici ospiti e i proprietari ci hanno dato le chiavi della porta principale Il turista
è arrivata in albergo dove la proprietaria gentilissima solerte e presente ha mostrato loro parte alcune delle venti camere.
«Ci ha fatto scegliere quella che preferivamo e poi, mettendoci in mano le chiavi della porta principale, ci ha salutato dandoci appuntamento per la prima colazione al giorno dopo». «Tutta mia la città» cantava l’Equipe 84, tutto mio è l’albergo si trova a pensare il turista che si è rincuorato andando a cena in un ristorante del paese, via via animatosi con il passare delle ore. Ieri mattina, come promesso, la titolare si è presentata in hotel per il breakfast mattutino.
Dormito bene? «Diciamo di sì — risponde il turista — anche se a raccontarla non ci si crede. Una situazione da film, ho pensato a Shining di Stanley Kubrick. Ci voleva giusto il triciclo per completare la scenografia». Nel film il piccolo Danny, infatti, passa le giornate facendo lunghi giri tra i corridoi dell’hotel abbandonato. «Ho fatto pure la battuta alla titolare,ma mi sa che la signora Shining non lo ha mai visto».