Corriere della Sera (Bergamo)

Il balletto dei tifosi in trasferta Un pasticcio che non serviva

- di Matteo Magri

In primis sarebbe necessario non creare ulteriore incertezza in una situazione d’emergenza, quella legata al coronaviru­s, che, ovviamente, va ben oltre il mondo dello sport. Soprattutt­o da parte di chi, come compito primario, ha l’obbligo di fare chiarezza. Poi c’è una questione di rispetto per quei tifosi che hanno acquistato il biglietto per una trasferta di mille chilometri, con relativi costi (di tempo e denaro). Due aspetti che ministero dello Sport, Lega Calcio e Coni faticano a considerar­e. Lo dimostrano i fatti. Tra i tanti (lasciamo perdere il rinvio delle partite a porte chiuse, tra cui Juve-Inter), il caso Lecce-Atalanta. Ripercorri­amolo. La gara, a inizio settimana, è confermata, a porte aperte. Chiunque può assistere. Anche chi arriva da Bergamo. Bergamo che dall’inizio dell’emergenza è uno dei punti caldi. In Salento chiedono alle autorità se siano sicure che i tagliandi possano finire nelle mani dei nerazzurri. Nessuna risposta. E l’incertezza aumenta. Inizia la vendita. Venerdì pomeriggio i primi dubbi: non è che la vietano ai tifosi ospiti? Venerdì sera, alle 21.30, la conferma: stop agli atalantini. Incertezza sempre più in ascesa perché non si capisce cosa sia cambiato in 5 giorni: i bergamasch­i contagiati c’erano lunedì ed era naturale che aumentasse­ro. Di più, la Bergamasca non si è spostata: era a 100 km dal focolaio lodigiano lunedì, si trovava alla stessa distanza venerdì. Ieri mattina, alle 8, il contro-contrordin­e: trasferta di nuovo permessa. Incertezza a livelli assoluti. Meglio, il caos. E la domanda è sempre la stessa: cosa è cambiato, stavolta nel giro di una notte? Misteri. Una commedia che fa quasi passare in secondo piano l’altra farsa, il mancato anticipo al venerdì della sfida con la Lazio. Tornando a Lecce, servirebbe che chi è in alto, in una situazione delicata, tenesse dritta la barra. E che cambi la direzione solo per uscire dalla burrasca. Invece, per il calcio, la direzione è dettata dal vento e, ultimament­e, sembra che la barca si stia addentrand­o sempre più nella tempesta.

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