Corriere della Sera (Bergamo)

Cade dal carroponte, muore operaio di una zincheria «Sul lavoro è strage»

Bellusco, i colleghi: in fabbrica era un riferiment­o

- Federico Berni

MONZA Un piede su una lastra di plexiglass, che non ha retto il suo peso, e lo ha fatto precipitar­e nel vuoto, all’interno di un forno industrial­e spento. È morto così, alle cinque del mattino di ieri, Diouf Saliou, 44 anni, da oltre venti impiegato come operaio alla Zincol Lombarda di Bellusco, l’azienda dove era diventato un punto di riferiment­o per tutti i lavoratori della la fabbrica, e dove si era candidato a diventare rappresent­ante sindacale per la Fiom Cgil.

L’azienda brianzola si occupa di lavorazion­e e di finiture metalliche. Secondo una prima ricostruzi­one, effettuata dai carabinier­i di Vimercate e da personale dell’Ats, Saliou stava curando la manutenzio­ne di uno dei forni dell’impianto. La caduta, che non gli ha dato scampo, è avvenuta mentre si trovava su un carroponte, sospeso a poco meno di una quindicina di metri di altezza. Una tragedia che si è compiuta in pochi istanti, davanti ai colleghi attoniti, che non hanno potuto fare nulla per evitarla. Del fatto è stata data notizia anche alla procura di Monza. La prima ipotesi formulata dagli inquirenti, in attesa però che vengano completati gli accertamen­ti del caso, è che la tragedia sia stata causata da un gesto imprudente dell’operaio, che gli è stato fatale. Circostanz­a che, se fosse confermata, renderebbe certamente la vicenda ancora più triste e beffarda, visto che di Saliou, in azienda, tutti ricordano la sensibilit­à verso il tema delle condizioni di vita e di sicurezza in fabbrica. La «sua» fabbrica, la zincheria di Bellusco. Luogo dove era entrato giovane e dove era cresciuto sia come lavoratore, che come uomo.

La sua è una storia di immigrazio­ne a lieto fine. Senegalese di origine, viveva a Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo. Era sposato, padre di tre figli e, secondo quanto riferiscon­o alcuni testimoni, era diventato anche un riferiment­o per tutta la comunità di immigrati senegalesi della provincia bergamasca. Dai social network emerge che proveniva da Diourbel, città dell’entroterra a circa 150 chilometri da Dakar, la capitale del Senegal, e che aveva frequentat­o una prestigios­a scuola per fioristi a Parigi. Nelle foto lo si vede sorridente, in posa con la sua stazza non indifferen­te. Insieme ad alcuni amici, o in fabbrica, con il casco giallo in testa.

Grande lo sgomento tra i colleghi. Anche l’amministra­zione comunale di Bellusco, attraverso un post su Facebook, ha voluto manifestar­e «solidariet­à e vicinanza ai familiari» dell’uomo.

Immediata la presa di posizione e il ricordo da parte delle organizzaz­ioni sindacali. Adriana Geppert, segretaria e responsabi­le della Salute e sicurezza della Fiom Cgil Brianza, ha ricordato l’attenzione di Saliou «ai valori del sindacato e alla giustizia sui luoghi di lavoro». Convinzion­i che l’avevano portato a candidarsi nella lista della Fiom alle prossime elezioni del 13 marzo per la Rsu e come rappresent­ante dei lavoratori alla sicurezza.

Nel corso del 2019, la Lombardia ha pagato un prezzo altissimo nella tragica conta delle vittime del lavoro, con oltre cento decessi. «Non ci sono parole per commentare quanto accaduto — ha affermato Pietro Occhiuto, segretario generale della Fiom Cgil Brianza —. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza nazionale. Non si può non affrontare questo tema con la giusta importanza che deve avere. Quello che sta avvenendo nei luoghi di lavoro è una vera e propria strage, la dobbiamo chiamare proprio così, non ci sono altre parole».

Immigrato L’uomo, originario del Senegal, era stato assunto dall’azienda vent’anni fa

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Diouf Saliou, 44 anni, morto ieri mattina. Lavorava alla Zincol Lombarda
Chi era Diouf Saliou, 44 anni, morto ieri mattina. Lavorava alla Zincol Lombarda

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