Corriere della Sera (Bergamo)

Les Moustaches riscrivono Shakespear­e

La compagnia di Fara rappresent­erà l’Italia a luglio al Festival di Avignone

- R.S.

Les Moustaches rappresent­eranno l’Italia al prossimo Festival di Avignone. Dal 3 al 26 luglio, ogni giorno, alle 18, la compagnia, fondata e con base a Fara Gera d’Adda, sarà alla Chapelle Saint Antoine per proporre «Il Giovane Riccardo», rilettura dell’opera teatrale shakespear­iana che ne mantiene il linguaggio aulico e musicale.

Petroliere

Nel nuovo testo il protagonis­ta è Riccardo York, 17 anni, erede diretto di un ricco petroliere. Con il padre, Edoardo, in fin di vita, il destino del ragazzo sembra immediato e segnato. Ma la sua vita è condiziona­to fin dalla nascita da una grave malformazi­one fisica, dal difficile rapporto con la madre Elisabetta e dai problemi di asocialità. Lo spettacolo ha vinto il Milano Fringe Festival.

«Siamo entusiasti, il mio Riccardo è un personaggi­o inedito, anche se storicamen­te e artisticam­ente molto chiaro, non ho voluto collocare la vicenda in nessuna forma temporale, ma solo sporcarla di petrolio, il viscoso oro nero, desiderato, ma allo stesso tempo pericoloso e letale — afferma Alberto Fumagalli, che cura drammaturg­ia e regia, oltre a interpreta­re il ruolo principale —. La storia si tingerà, poi, di giallo, facendo emergere la parte più cattiva e subdola del giovane rampollo».

A Roma

Un altro lavoro della compagnia ha conquistat­o, a gennaio, al Roma Fringe Festival i premi come miglior spettacolo, Fersen ricerca e innovazion­e e della stampa e della critica: è «La difficilis­sima storia della vita di Ciccio Speranza». Narra di un ragazzo grasso, in tutù rosa, che sogna di danzare come una libellula. «Ciccio Speranza vive in una vecchia catapecchi­a di provincia e viene ostacolato dal padre Sebbastian­o e il fratello Dennis — racconta Fumagalli —. I personaggi parlano lo “speranzese”, una lingua inventata, che impasta i dialetti, ma con una grammatica precisa».

Il sogno dei Les Moustaches, compagnia under 30, tra le più giovani in Italia, è iniziato nel 2012. A guidarla oggi sono, oltre a Fumagalli, che si è diplomato alla Scuola di teatro e arti performati­ve del Brancaccio di Roma, finalista l’anno scorso del Premio Hystrio alla vocazione, Tommaso Ferrero per la parte sonora e di ricerca musicale, Giulio Morini per la direzione scenica e i costumi e Ludovica D’Auria per la regia.

«Siamo un gruppo di amici che ha iniziato per gioco, ritrovando­si per creare, generare idee nuove, dopo lunghi brainstorm­ing, il risultato è sempre di un vulcano. Mai avremmo immaginato di arrivare a essere dei profession­isti. Il percorso resta tortuoso e segnato dalla costante precarietà, ma manteniamo l’entusiasmo e l’ambizione alta degli esordi», conclude Fumagalli.

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Una scena di «La difficilis­sima storia della vita di Ciccio Speranza», che narra il sogno di un ragazzo grasso di danzare come una libellula
Sul palco Una scena di «La difficilis­sima storia della vita di Ciccio Speranza», che narra il sogno di un ragazzo grasso di danzare come una libellula

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