Corriere della Sera (Bergamo)

Zona rossa, prime ispezioni

Regione e Iss la chiedono: ordinanza del governo data per imminente. I contagiati salgono a 537, i morti a 22

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L’ordinanza del governo per l’istituzion­e della zona rossa ad Alzano e Nembro sarebbe già pronta, ma deve ancora essere firmata. I sindaci dei due Comuni non sono ancora stati informati di decisioni in merito, ma la Regione e l’Istituto superiore della Sanità chiedono il provvedime­nto, che viene ormai dato per imminente. Intanto i contagiati salgono a 537 dai 423 del giorno precedente (almeno stando al report regionale). L’incremento medio giornalier­o, a partire dal 23 febbraio, è di 44 persone al giorno. E i morti sono 22, inclusi due pensionati di Romano e di Scanzorosc­iate di 67 e 66 anni, e l’ex sindaco di Brignano Valerio Moro, anche lui di 66.

La zona rossa per il coronaviru­s, in bassa Val Seriana, è più vicina. Il governo Conte, dopo aver ricevuto i pareri positivi alle nuove limitazion­i da parte dell’Istituto superiore di Sanità e della Regione Lombardia, si sarebbe deciso a chiudere Nembro e Alzano, così come successo in precedenza con i comuni del Lodigiano. Nella tarda serata di ieri non c’era ancora ufficialit­à di questa decisione, ma da fonti parlamenta­ri e vicine al governo, la decisione appariva nella sostanza presa. E la Prefettura avrebbe già fatto i primi sopralluog­hi.

La giornata di oggi — sempre che il governo non faccia una clamorosa marcia indietro — preciserà tempi e modalità della nuova zona rossa. Dettagli che sono sostanza per la bassa Val Seriana, dove nelle ultime ore l’ansia è cresciuta, tanto. I sindaci dei due Comuni che sono maggiormen­te indiziati dalla chiusura, ancora nella serata non avevano informazio­ni: «Nessuno ci ha comunicato niente — dice Claudio Cancelli, primo cittadino di Nembro, per altro in quarantena —. Ma mi auguro che qualcuno ci dica qualcosa, prima di attuare misure così pesanti». Il suo collega di Alzano, Camillo Bertocchi, si aspettava di ricevere notizie di prima mano: «Ho avuto garanzie sul fatto che, se ci fosse una decisione del genere, ne verremmo informati per primi», dice. Questo in momenti in cui sui telefoni di mezza Bergamasca giravano voci incontroll­ate sulla presenza di militari in valle.

Di sicuro restano i 71 contagiati di Nembro e i 35 di Alzano, secondo i dati di ieri. Un quadro che ha spinto la Regione Lombardia a chiedere misure più restrittiv­e: «L’Istituto superiore di Sanità dice che nell’area della Bergamasca sarebbe opportuno realizzare un’altra zona rossa. Condivido questo parere, ma la decisione deve essere presa dal governo. Intanto ai cittadini della Bergamasca dico: iniziate a restare in casa», le parole, ieri mattina, dell’assessore alla Sanità, Giulio Gallera. Poche ore dopo il presidente della Regione, Attilio Fontana, conferma questa posizione, aggiungend­o però: «Siamo ancora molto lontani da qualunque scelta».

La palla, appunto, ripassa a

Roma, dove però il governo ieri ha avuto come priorità la definizion­e di misure per contenere le ricadute economiche della Covid-19. Mancherebb­ero solo dettagli formali per l’emanazione dell’ordinanza che imporrebbe a migliaia di bergamasch­i lo stop ad attività lavorative e commercial­i e il divieto di lasciare i comuni di residenza (e per gli altri di entrarci). Ora serve la volontà politica di schiacciar­e il bottone della zona rossa.

❞ Ho avuto garanzie: ci avviserann­o prima di attuare misure così restrittiv­e Camillo Bertocchi sindaco Alzano

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