Le croci riemerse, la spada sparita A Cremona l’ombra dei Templari
Scoperta una tomba accanto al Torrazzo. La soprintendenza: analisi al via
Parla di «stupore»,
CREMONA quando durante i lavori per la posa del teleriscaldamento, gli scavi a fianco del Torrazzo hanno fatto emergere una tomba a camera con tre croci rosse su fondo bianco, di quelle che ricordano i Templari. Una scoperta inattesa, che fa fare un balzo indietro nel tempo di mille anni, fino all’epoca dell’imperatore Ottone, secoli X e XI.
«Gli archeologi sono sempre molto cauti sull’attribuzione, perché il sito è ancora in fase di scavo», dice Gianluca Mete, 39 anni, da venti arripulita cheologo. È lo studioso che lavora per la Sovrintendenza e che con il suo collaboratore Paolo Torre ha scoperto la tomba a camera: tre pareti senza la base né la cimarra. «La posizione della tomba a camere è distante dalla Cattedrale, siamo nei pressi del metro perimetrale del Torrazzo, è in una posizione tale che può fare ipotizzare che fosse legata all’antica Cattedrale della città, prima della costruzione di quella attuale. Il motivo è dato dall’orientamento stesso della tomba, ma queste sono, per ora, solo ipotesi».
La notizia ha fatto immediatamente il giro della città e davanti al cantiere si sono presentati tre esponenti dell’Ordine di Malta di Cremona. «Avremmo il piacere di occuparci noi della tomba», hanno detto all’archeologo Mete. Ma è ancora presto per confermare che si tratti proprio di una tomba dei Templari.
Cauto il Soprintendente Gabriele Barucca. «Occorre fare un’analisi più curata. All’interno della tomba non ci sono monete oppure ossa, non vi è nulla di indicativo per dare una datazione. Ovviamente, questa tomba è stata in chissà quale epoca (i Templari venivano seppelliti con la spada, di cui non c’è traccia ndr). Inoltre, questo ci indica che non è stata data una importanza tale da preservarla nella sua interezza. Adesso ci sono tanti aspetti che meritano approfondimento». Tuttavia il sovrintendente non vuole «frenare l’entusiasmo». Dice: «Non è facile dare certezze storiche e scientifiche su un manufatto così manomesso. Anche l’iconografia della croce non è così semplicemente riconducibile al simbolo della croce templare che ha variabili diverse». Dunque, arriveranno approfondimenti e studi. «Qualche indicazione ce la possono dare i pigmenti, le malte, il tipo di affresco. Servono indagini sia scientifiche sia di esperienza dell’occhio del restauratore che verrà subito coinvolto». «Se lo studio iconografico confermerà l’appartenenza all’Ordine dei Templari, sarà una scoperta interessante», dice Mete. E sulla conservazione della tomba, Barucca aggiunge: «Sono prudente nel valorizzarlo a vista con vetri. Adotteremo tutti i possibili sistemi purché il percorso non sia impattante paesaggisticamente e non pregiudichi la conservazione della tomba stessa».