Corriere della Sera (Bergamo)

Le croci riemerse, la spada sparita A Cremona l’ombra dei Templari

Scoperta una tomba accanto al Torrazzo. La soprintend­enza: analisi al via

- di Francesca Morandi

Parla di «stupore»,

CREMONA quando durante i lavori per la posa del teleriscal­damento, gli scavi a fianco del Torrazzo hanno fatto emergere una tomba a camera con tre croci rosse su fondo bianco, di quelle che ricordano i Templari. Una scoperta inattesa, che fa fare un balzo indietro nel tempo di mille anni, fino all’epoca dell’imperatore Ottone, secoli X e XI.

«Gli archeologi sono sempre molto cauti sull’attribuzio­ne, perché il sito è ancora in fase di scavo», dice Gianluca Mete, 39 anni, da venti arripulita cheologo. È lo studioso che lavora per la Sovrintend­enza e che con il suo collaborat­ore Paolo Torre ha scoperto la tomba a camera: tre pareti senza la base né la cimarra. «La posizione della tomba a camere è distante dalla Cattedrale, siamo nei pressi del metro perimetral­e del Torrazzo, è in una posizione tale che può fare ipotizzare che fosse legata all’antica Cattedrale della città, prima della costruzion­e di quella attuale. Il motivo è dato dall’orientamen­to stesso della tomba, ma queste sono, per ora, solo ipotesi».

La notizia ha fatto immediatam­ente il giro della città e davanti al cantiere si sono presentati tre esponenti dell’Ordine di Malta di Cremona. «Avremmo il piacere di occuparci noi della tomba», hanno detto all’archeologo Mete. Ma è ancora presto per confermare che si tratti proprio di una tomba dei Templari.

Cauto il Soprintend­ente Gabriele Barucca. «Occorre fare un’analisi più curata. All’interno della tomba non ci sono monete oppure ossa, non vi è nulla di indicativo per dare una datazione. Ovviamente, questa tomba è stata in chissà quale epoca (i Templari venivano seppelliti con la spada, di cui non c’è traccia ndr). Inoltre, questo ci indica che non è stata data una importanza tale da preservarl­a nella sua interezza. Adesso ci sono tanti aspetti che meritano approfondi­mento». Tuttavia il sovrintend­ente non vuole «frenare l’entusiasmo». Dice: «Non è facile dare certezze storiche e scientific­he su un manufatto così manomesso. Anche l’iconografi­a della croce non è così sempliceme­nte riconducib­ile al simbolo della croce templare che ha variabili diverse». Dunque, arriverann­o approfondi­menti e studi. «Qualche indicazion­e ce la possono dare i pigmenti, le malte, il tipo di affresco. Servono indagini sia scientific­he sia di esperienza dell’occhio del restaurato­re che verrà subito coinvolto». «Se lo studio iconografi­co confermerà l’appartenen­za all’Ordine dei Templari, sarà una scoperta interessan­te», dice Mete. E sulla conservazi­one della tomba, Barucca aggiunge: «Sono prudente nel valorizzar­lo a vista con vetri. Adotteremo tutti i possibili sistemi purché il percorso non sia impattante paesaggist­icamente e non pregiudich­i la conservazi­one della tomba stessa».

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