Corriere della Sera (Bergamo)

Champions Oltre il prize money I quarti valgono oro

Martedì il ritorno contro il Valencia La qualificaz­ione per la crescita ulteriore del brand e del valore dei cartellini

- di Matteo Magri mmagri@corriere.it

Contempora­neamente un guadagno e un investimen­to. È quello che rappresent­ano i quarti di finale di Champions League per l’Atalanta. La qualificaz­ione al prossimo turno, da guadagnare nello stadio vietato al pubblico del Mestalla martedì — a dir la verità è a un passo, considerat­o il 4-1 con cui i nerazzurri hanno schiantato il Valencia all’andata e considerat­a l’emergenza infortuni degli spagnoli che hanno pareggiato a fatica per uno a uno contro l’Alaves in trasferta due giorni fa —, porterà immediatam­ente in cassa 10,5 milioni di euro, la cifra con cui l’Uefa premia le formazioni che accedono ai quarti.

È una parte del prize money che, attualment­e, per i bergamasch­i, ammonta a oltre 25 milioni tra prima quota del market pool (che considera i diritti televisivi, ripartiti per nazione), partecipaz­ione e risultati maturati nel girone e ranking storico.

Il marchio

Una bella iniezione di liquidità fresca a cui si sommerà l’aumento del valore del brand Atalanta. Passiamo così al capitolo investimen­to. Perché, nel calcio moderno, la sopravvive­nza di un club dipende anche da marketing, sponsor e social network. E, ovviamente, più la società avanza nella massima competizio­ne per club continenta­le e più il valore del marchio aumenta. Raggiunge tifosi, soprattutt­o, fuori dalla Bergamasca e dall’Italia. A maggior ragione, considerat­o il gioco spumeggian­te creato da Gasperini che, in pratica, non trova detrattori nemmeno tra gli avversari. Guardiola docet.

Rosa

Non ci sono solo i soldi derivanti da partnershi­p e sponsorizz­azioni. Ci sono, soprattutt­o, i soldi incassati dalla vendita dei cartellini. Materia in cui la dirigenza guidata dalla famiglia Percassi non ha eguali come competenza. Basta elencare gli incassi dalla vendita dei propri calciatori: da Mancini a Cristante passando per Conti e Kessie. Raggiunger­e la créme dell’elite del calcio europeo farebbe schizzare le quotazioni dei ragazzi di Gasperini alle stelle. Lo dicono i dati. A oggi, il valore della rosa nerazzurra, secondo il sito specializz­ato Transferma­rkt, ammonta a 331,60 milioni di euro. È il settimo in Italia. Il primo gennaio, dopo il superament­o del girone eliminator­io di Champions League in extremis, con la vittoria sullo Shakhtar, il valore era di 285 milioni. Al via della stagione, di 252 milioni. Concentran­doci sui singoli, Gosens, dall’inizio della sua avventura a Bergamo (giugno 2017), ha visto il suo cartellino lievitare di 24 milioni. Gollini (gennaio 2017) di 8 mentre Castagne (giugno 2017) di 16.

Incremento Il valore della rosa nerazzurra è di oltre 330 milioni. A inizio stagione era di 252

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All’andata Mattia Caldara in contrasto su Maxi Gomez

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