Tre Gobbi, il meglio è offerto dalla cucina della tradizione
L’insegna dell’ingresso principale di via Broseta (sul retro si accede anche da vicolo San Lazzaro) porta ancora la scritta originale di Antica Trattoria. Ma da un po’ di tempo ai Tre Gobbi si respira un’aria diversa, da osteria contemporanea. La trasformazione ha giovato alla varietà della proposta, meno alla qualità e per nulla al conto medio che si è allineato a quello dei ristoranti più blasonati (menu degustazione da 40 a 55 euro bevande escluse). Dicevamo della varietà, che ora comprende piatti di cucina creativa elaborati anche con materie prime pregiate: salmone selvaggio, caviale, acciughe del Cantabrico, pollastra di Bresse, pesce di mare secondo pescato del giorno. Diventano protagonisti di piatti più raffinati di discreta (solo discreta) fattura. Meglio dunque concentrarsi su quelli più tradizionali dell’osteria, non a caso definiti conviviali. Partenza a modo con il salame artigianale di buona fattura e lunga stagionatura (il profumo di muffa si fa sentire). Quindi ecco i casoncelli di «mamma e papa»: pasta bianca, ripieno solido, condimento ben fatto con annegamento nel burro fuso (buono). Morbidissimo il coniglio (cotto sottovuoto a bassa temperatura?) che servito con la polenta può costituire un sostanzioso piatto unico ideale per la sosta pranzo. Lista vini corposa sia nella possibilità di scelta che nei ricarichi. Avvertenza: parere e rapporto qualità/prezzo vanno riferiti ai piatti tradizionali conviviali (le costose deviazioni «cucina d’autore» sono meno consigliabili).