Atalanta la sera più bella E più triste
Primavera eliminata dal Lione delle baby star Gouiri e Cherki
Il bello delle grandi serate di calcio è che la festa te la devi guadagnare sul campo: due ore prima che inizi, non sai ancora se ci sarà. E per questo poi, quando si vince, è più bella. Valencia-Atalanta, da questo punto di vista, non è mai iniziata. Il momento più alto della storia calcistica nerazzurra rotola male nel cuore dei bergamaschi, come un pallone bucato da quello che sta succedendo nelle case e negli ospedali. Centinaia di famiglie toccate dalla morte, tutte le altre avvolte dalla paura del contagio e di quello che sarà dopo, il deserto nelle strade e nell’anima di Bergamo. Il 4-3 di Valencia avrebbe meritato una festa enorme, folle, che però non c’è mai stata.
Fino al novantaquattresimo l’Atalanta era passata ai quarti di Youth League. Poi la non giocata straordinaria di Diomande, un velo del centrale difensivo inusitatamente in attacco, ha dato la possibilità al miglior giocatore in campo per tecnica, Rayan Cherki, di siglare il 3-3. Poi la lotteria dei rigori ha dato all’Mvp del match, Roberto Piccoli, il dispiacere più grande, quello di sbagliare il tiro decisivo, mentre Gouiri — freddo — ha spedito all’angolino.
Prima dell’epilogo, però, c’è la partita. Quando c’è una competizione internazionale nessuno ha voglia di scherzare o di pensare al Coronavirus oppure a risparmiarsi. Così il Lione inserisce in campo i due pezzi da 90, direttamente dalla prima squadra, come Amine Gouiri e Rayan Cherki, calciatori che potrebbero presto diventare protagonisti nel calcio mondiale. Il primo si fa vedere subito per una fiammata su Okoli, mandando però alto, mentre il secondo — vicino al Milan due anni fa — è un classe 2003, ma l’età sembra solo un numero messo lì per far capire che può fare enormemente la differenza, ogni giorno che passa.
A passare è però l’Atalanta che, dopo venti minuti, recupera la sfera con Cortinovis sulla trequarti e rifinisce per Piccoli che, con un destro chirurgico, va a infilare l’angolino basso. La dedica è per Aldo Valerio, storico dirigente nerazzurro mancato nei giorni scorsi. I transalpini sono pericolosissimi, tanto che prima Da Silva e poi Gouiri vanno vicini al pari, ma la linea difensiva è un po’ troppo alta, visto che Cambiaghi riesce a partire dalla metà campo e poi depositare in rete con il portiere in uscita per il 2-0 momentaneo.
Qui la partita cambia, perché — forse anche soffrendo di braccino corto — le ripartenze sono pericolose ma imprecise, mentre Gouiri è chirurgico nel destro da dentro l’area a battere Gelmi, minuto trentatré. E nella ripresa è Duku a firmare il 2-2, su assist di Altikulac, laddove la difesa atalantina è troppo tenera. Dopo il pari il Lione indietreggia, l’Atalanta cresce come una mareggiata, a cinque minuti dalla fine Piccoli, di testa, sigla il 3-2 che sembrerebbe bastare fino al quarto di recupero, quando Cherki buca Gelmi, nell’ultimo assalto alla carovana.
Così c’è l’amara certezza di essere riusciti a giocarsela alla pari anche con due giocatori di livello superiore, ma i nerazzurri escono a testa bassa da Coverciano. E ora chissà quando rigiocheranno.