Abito bello e ciabatte Prime lauree telematiche
La commissione indossa toga, mascherine e guanti per la discussione delle tesi a distanza Il rettore: abbiamo deciso di non farvi perdere tempo
In via dei Caniana i parcheggi sono vuoti, così come l’atrio e l’ingresso nella sede del dipartimento di Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi. È il giorno delle tesi, ma il coronavirus ha svuotato i corridoi. Spazzato via i riti, le corone d’alloro e le schiere di parenti. La commissione delle prime lauree telematiche dell’Università degli studi di Bergamo, presieduta dal rettore Remo Morzenti Pellegrini e composta da cinque docenti (uno è collegato da remoto), è riunita nella sala 152, al primo piano. Tutti indossano la toga, qualcuno anche la mascherina, una visiera protettiva e i guanti. L’immagine, rinchiusa in una finestra, rimbalza su un monitor e si affianca a un’altra ancora buia. Merito della tecnologia e, in particolare, di un’applicazione di Google chiamata Hangouts Meet. Alle 9.30 appare Giulia Ciocchetti, la prima laureanda della mattinata: camicetta rosa e giacca nera, capelli raccolti, trucco leggero. L’emozione traspare anche in video. «È significativo — esordisce il rettore — che nonostante questa situazione, come altre università italiane, abbiamo scelto di non farvi perdere tempo, di consentirvi di concludere il vostro percorso di studi». La parola passa alla candidata: la discussione è rapida, l’esposizione sicura. Trascorsi dieci minuti, la commissione chiede una piccola pausa per deliberare e scompare. Tre minuti e torna l’immagine. Tutti sono in piedi, Ciocchetti compresa. Il rito della proclamazione è salvo, seppur a distanza. «Per i poteri conferitimi dalla legge — sentenzia Morzenti Pellegrini —, visto l’attestato degli studi compiuti, ascoltata la discussione della sua tesi, le conferiamo la laurea magistrale in Giurisprudenza, con la votazione di 110 su 110 con lode. Complimenti e grazie anche per aver aperto la strada ai suoi colleghi».
Fra termini tecnici e qualche battuta per smorzare la tensione («Ora può festeggiare ma, mi raccomando, a un metro di distanza», scherza il rettore con un neolaureato), la mattinata scorre veloce, così come il pomeriggio. «Per quanto possa essere spiacevole discutere una tesi con queste modalità, è un sacrificio necessario e lo assorbiamo come tale», commenta al microfono Luca Palazzini. «I miei genitori ascoltavano dalla stanza accanto e, attraverso il link fornitomi dall’università, diversi amici e anche mio fratello, che vive all’estero, hanno potuto vedermi. Ho sentito comunque il loro calore», aggiunge Dalida Cantù che confessa: «Avevo l’abito bello, ma al posto dei tacchi ho tenuto le ciabatte».
In totale, nella giornata proclamati 28 nuovi dottori. Nel dettaglio sono dieci studenti del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza per allievi ufficiali della Guardia di Finanza, sette di Giurisprudenza e uno iscritto alla laurea magistrale in Diritti dell’uomo ed etica della cooperazione internazionale. Mercoledì 11 sarà il turno di altri 24. In totale la sezione straordinaria di marzo e aprile riguarderà 1.354 laureandi di tutte le facoltà. Di questi, 573 affronteranno la prova finale in modalità telematica entro il 20 marzo. «Dalla prossima settimana avremo le discussioni negli altri dipartimenti. Sono numeri importanti da gestire. Stiamo lavorando per allestire in ogni campus un’aula appositamente dedicata, con la commissione sempre presente — spiega il rettore —. Inoltre ho dato pubblicamente la mia parola che, non appena possibile, riserveremo un momento speciale con famiglie e amici alla celebrazione di queste lauree». Intanto ci si accontenta dei complimenti che arrivano su WhatsApp, dei parenti su Skype e di una cena con i genitori. «Per ora va così — conclude dal salotto di casa Nicolò Masper — poi, quando tutto sarà passato, faremo davvero festa».
I miei genitori ascoltavano dalla stanza accanto, anche mio fratello che vive all’estero mi ha potuto vedere
Dalida Cantù Neolaureata
Per ora va così, poi, quando tutto sarà passato, faremo davvero festa
Nicolò Masper Neolaureato