Corriere della Sera (Bergamo)

«Blocco forzato da settimane Così la Cina sta riducendo i contagi e l’industria riparte»

Riccardi, manager bergamasco, vive a Shanghai

- Di Donatella Tiraboschi

Era ripartito da Bergamo per Shanghai, dove vive da 14 anni, il 9 febbraio scorso con un carico di mascherine e qualche preoccupaz­ione, Lorenzo Riccardi, manager bergamasco che, specializz­ato in fiscalità e commercio internazio­nale, si occupa di consulenze seguendo gli investimen­ti di aziende straniere in Cina e nel Sud Est asiatico. Tempo un mese ed ecco che la situazione si è capovolta, la preoccupaz­ione è per chi, della sua famiglia, vive a Bergamo mentre dalla metropoli cinese vengono spedite in Italia migliaia di mascherine.

Shanghai, 30 milioni di abitanti, è messa molto meglio di Bergamo. «Qui ci sono solo 26 casi attualment­e positivi e nessun nuovo caso di coronaviru­s negli ultimi giorni. Questa riduzione nei contagi — racconta — è stata ottenuta con misure molto rigide e difficilme­nte attuabili in altri Paesi: ogni edificio ha un checkpoint

❞ Questa riduzione dei contagi è stata ottenuta con misure molto rigide: può entrare in un edificio solo chi vi risiede o lavora Lorenzo Riccardi

per verificare temperatur­a corporea, spostament­i recenti e l’identità di ogni individuo». Riccardi fa un quadro particolar­eggiato: «Può entrare in un edificio solo chi vi lavora o chi ha domicilio registrato e non sono ammessi visitatori esterni. Musei, cinema, palestre e quasi tutti i ristoranti sono oggi ancora chiusi, con un blocco forzato iniziato il 20 gennaio senza avere un termine certo. Chi proviene da una diversa provincia deve sottoporsi a quarantena in base alle regole dell’autorità locale e alle policy degli immobili residenzia­li e commercial­i — prosegue — mentre per entrare in ufficio, per prendere un caffè, pranzare o fare la spesa occorre registrars­i e misurare la temperatur­a corporea. Ogni persona deve utilizzare un QR code che mostra chi ha un grado di rischio-salute verde, arancione o rosso, in relazione ai luoghi visitati e ad altri dati raccolti dal sistema».

I risultati? La Cina sta riducendo contagi ed è ripartita da un punto di vista economico. «Sono state introdotte agevolazio­ni fiscali e sui contributi per ridurre il costo del lavoro, tutelando chi è in quarantena o in malattia a causa dell’emergenza sanitaria. L’autorità fiscale ha posticipat­o scadenze fiscali di febbraio e marzo e l’attività economica, che è stata bloccata dal 20 

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