I GIORNI SENZA FRETTA POSSONO FARE LA DIFFERENZA
Sono la coordinatrice della scuola infanzia di Uboldo. Abbiamo dato a domicilio ai nostri bambini un kit di «sopravvivenza»: un sacchetto con i protagonisti dei nostri video che posteremo ogni giorno sulla nostra pagina Facebook.
Anche i bambini piccoli hanno bisogno di stimoli; anche le famiglie hanno bisogno di avere momenti di condivisione pensati e adeguati all’età dei figli. Vogliamo anche mantenere viva la relazione scuola-famiglia in questo periodo di emergenza. Ci è sembrata un’idea da diffondere.
Caro Schiavi, ho bisogno di leggerezza in questi giorni duri e così mi sono ricordata degli anni ’50-‘60 in cui non tutti potevano permettersi una vacanza. Il fatto non veniva vissuto come una mortificazione e sento ancora l’allegra voce del signor Seregni, quando i suoi vicini caricavano la macchina con destinazione lago o mare. Lui rispondeva con allegria: «Anch’io tra poco parto... vado a Caresto». Lo guardavano con aria stupita ma convinti che se ne andasse in vacanza chissà dove; invece restava a casa. Anche noi ora abbiamo scoperto un nuovo luogo di villeggiatura : Caresto. Se ci pensiamo un attimo non c’è luogo più bello al mondo: restare tra le mura di casa che ti abbracciano, ti consolano, ti proteggono, ti fanno riscoprire il calore del «focolare» e magari anche un po’ di noia. Mai come ora ci sentiamo fortunati di avere una casa.
Certo stiamo tutti un po’ più stretti, ma possiamo approfittare di questa pausa dalla frenesia di pochi giorni fa per dare una svolta e ripianificare le nostre abitudini. Intanto riprendiamo a fare colazione tutti insieme e, se il buon giorno si vede dal mattino, non è poi tanto male. Poi ci sono le attività che vanno dalla cura della persona a quelle della casa, mettere a posto cassetti e vecchie carte, organizzare il pranzo o uno
Un kit e tanta fantasia
Cara Rosella, nei prossimi giorni Caresto sarà (volente o nolente) la nostra Saint Tropez. Cerchiamo di vivere e di far vivere questa parentesi ai domiciliari senza ansie, dando utilità al tempo e alle relazioni in famiglia. Non è poi così male.
L’arcivescovo Delpini ha incoraggiato la riscoperta di questo tempo senza fretta per pensare, come forse faceva il signor Seregni. Restando in casa aiuteremo i medici in trincea a salvare anche qualche vita. E questo non ha prezzo.