Altoparlanti in strada «Restate a casa»
Crescono i contagi, i comuni si organizzano A Romano e Caravaggio loculi provvisori in attesa delle cremazioni
Crescono i numeri del contagio e anche nella Bassa ormai è emergenza per il Covid19. I casi ufficiali sono 32 a Treviglio, 15 a Caravaggio, 25 a Romano, 19 a Martinengo e 12 a Calvenzano e Verdellino. Sono altri numeri che danno il segnale di una situazione straordinaria. Da sabato a ieri mattina i deceduti a Treviglio sono stati 31, di questi 29 all’ospedale cittadino e due in abitazione. I trevigliesi sono 9 mentre gli altri appartengono ai Comuni del circondario. Una parte è di Caravaggio che, sempre da sabato, ha registrato 2 decessi al giorno. A Romano l’amministrazione non fornisce cifre, ma conferma che la mortalità è in forte crescita con lo stesso trend registrato a Bergamo, mentre a Martinengo i decessi sono stati 18 in due settimane. Numeri importanti che, se non tutti sono attribuibili al Covid-19, sicuramente sono anomali rispetto ai trend storici. L’Asst Bergamo Ovest, a cui fanno capo gli ospedali di Treviglio e Romano, si trincera nel silenzio, ma nel weekend ha chiesto ai comuni la disponibilità delle camere mortuarie. Il sindaco di Romano Sebastian Nicoli ha riservato 30 loculi per le sepolture provvisorie. Stesso discorso a Caravaggio dove un comparto di colombari ancora a rustico sarà utilizzato per le sepolture provvisorie. Il problema è costituito dalle salme destinate alla cremazione che ha tempi d’attesa intorno alle due settimane. Regge Treviglio dove però il sindaco Juri Imeri ha previsto che in caso di necessità si possa ricorrere alla chiesetta del camposanto. Ieri Caravaggio, Treviglio e Romano, come molti altri comuni, hanno disposto la chiusura del cimitero per evitare assembramenti. «Misure prese non a cuor leggero — dice Bolandrini —. Un pensiero va a chi ha subito lutti in questi giorni che con grandissimo senso responsabilità, compostezza e dignità deve sopportare la chiusura immediata del feretro senza veglia e camera ardente. Anche la sepoltura è stata contingentata, potranno assistervi un massimo di 10 parenti». Una situazione che rischia di essere ancora più complicata dal fatto che anche tra i dipendenti delle pompe funebri ci sono dei contagiati e alcune hanno dovuto sospendere l’attività.
La chiusura dei cimiteri rientra nella campagna dei sindaci per invitare i cittadini a restare a casa. Per far passare il messaggio, Treviglio e Caravaggio sono ricorsi agli altoparlanti sulle auto della polizia locale, ma stanno anche aumentando controlli e sanzioni.
I sindaci poi si trovano a fronteggiare l’emergenza sociale: da giorni lavorano a costruire la rete di volontari per garantire i servizi a casa. «Già ora dobbiamo gestire la quarantena — dice Nicoli — assicurando cibo e farmaci a chi non può uscire di casa e i numeri cresceranno».
«Stiamo riuscendo a garantire tutti i servizi — spiega il sindaco di Treviglio —, ma sarà sempre più difficile. Ci sono problemi burocratici e non ci segnalano chi è in quarantena. Non mancano i volontari per recarsi a casa ma mancano i presidi di protezione individuale. Senza non si possono certo mandare allo sbaraglio».
Sta meglio per mascherine Martinengo grazie al dono del sindaco Mario Seghezzi. «Nella mia falegnameria — spiega — le utilizzo e a inizio anno ne ho comprato una grossa quantità. Le ho messe a disposizione dei nostri volontari. Non so però fino a quando reggeremo».
Stiamo riuscendo a garantire tutti i servizi ma sarà sempre più difficile. Non mancano i volontari, ma scarseggiano le mascherine Juri Imeri sindaco di Treviglio
Cimiteri chiusi Un provvedimento di diversi sindaci per evitare gli assembramenti