La corsa per assistere gli anziani nelle case
E il Comune fa avere ai carcerati computer per comunicare via internet con le famiglie
Quando il Comune di Bergamo ha lanciato l’appello per cercare volontari che aiutassero gli anziani in questo periodo di emergenza, nessuno si aspettava una risposta così. Più di 400 persone si sono fatte avanti in pochi giorni. Anche un uomo di 80 anni, residente alla Celadina. «Mi ha detto che ha sia l’auto che lo scooter e potrebbe fare la spesa a chi non può uscire di casa — racconta Elena Stroppa, dipendente del Comune che sta raccogliendo le disponibilità dei volontari —. Questo signore mi ha spiegato che è stato per anni un donatore dell’Avis, ma ora non può più donare il sangue per via dell’età. È stato anche volontario della Croce Rossa e vorrebbe mettersi ancora a servizio degli altri. Ma non possiamo arruolarlo per questo compito, ci dispiace, gli anziani devono stare in casa. Noi raccogliamo adesioni dai volontari, che dobbiamo comunque tutelatiche
❞ Raddoppiamo le linee telefoniche e avremo due operatori in più: non ci aspettavamo così tanta solidarietà Marcella Messina Assessore alle Politiche sociali
re». Tutti girano con mascherina e guanti. All’inizio si sono fatti avanti soprattutto gli universitari, poi persone di tutte le età. «Il telefono squilla di continuo — spiega Stroppa —, sulla paura prevale la solidarietà». C’è un numero (329 2105207) che raccoglie le adesioni dei volontari e un altro (342 009 9675) in cui arrivano le richieste di aiuto. «Finora — spiega l’assessore alle Polisociali, Marcella Messina — ne sono arrivate più di 200. Abbiamo un’operatrice che riceve le richieste di aiuto e le abbina alle disponibilità dei volontari. Da lunedì (domani, ndr) raddoppiamo le linee telefoniche e avremo due persone in più che risponderanno: non ci aspettavamo così tanta solidarietà».
Ci sono cittadini che si fanno avanti e anche associazioni, dagli scout ai City Angels, dalla Croce Rossa all’Associazione Giovani Musulmani.
Chi chiede aiuto ha soprattutto bisogno di qualcuno che faccia la spesa per lui o vada a prendergli i farmaci. Alice Rosà ha 42 anni, vive nel quartiere Loreto, ed è una degli oltre 400 volontari. «Mi sono resa disponibile — racconta — perché sto lavorando da casa e posso ritagliare un po’ di tempo per gli altri. Mi hanno assegnato tre anziani, mi è stato chiesto di passare dal loro medico e ritirare le ricette e di andare in farmacia. Gli compro anche il pane, il latte e poi li chiamo tutti i giorni per sapere come stanno e se hanno bisogno di qualcosa. E loro ricambiano regalandomi caramelle e cioccolato: sembra di essere tornati indietro nel tempo, è una cosa anche gratificante».
Palazzo Frizzoni ha poi recapitato alla casa circondariale di Bergamo otto computer, regalati dal fornitore del Comune, Globo: ora i detenuti potranno fare colloqui telematici con i loro familiari, in questo periodo in cui sono sospesi i colloqui tradizionali. Il sindaco Giorgio Gori aveva prospettato questa soluzione alla direttrice Teresa Mazzotta nei giorni scorsi, quando aveva fatto visita al carcere.