Corriere della Sera (Bergamo)

I consigli per la lettura di Montanari

I consigli per la lettura di Raul Montanari: dalle avventure di Sherlock Holmes di Conan Doyle fino ai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni passando per Orgoglio e Pregiudizi­o di Jane Austen

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La quarantena, imposta dal decreto per fronteggia­re l’emergenza coronaviru­s, può rivelarsi un’occasione per leggere di più. A suggerirci i consigli di lettura, durante l’isolamento, è Raul Montanari, scrittore bergamasco, che vive a Milano: il suo ultimo romanzo è «La seconda porta» edito da Baldini+Castoldi.

Montanari, innanzitut­to qual è la situazione nell’editoria?

«Prima della chiusura delle librerie, il settore perdeva il 50 per cento. Le spedizioni ora sono super rallentate. Se prima un libro ti veniva consegnato entro cinque giorni, oggi occorre un mese poiché le restrizion­i sui luoghi di lavoro toccano anche i magazzini. Le attività delle case editrici, programmat­e un anno prima, sono ferme. Bloccate anche le uscite degli esordienti. Resta l’ebook, ma è un mercato piccolo che in Italia sfiora solo il 3 per cento del settore».

Leggere può servire ad alleviare ansia e stress?

«Moltissimo. Chi non legge, vive solo la sua vita. La lettura consente di moltiplica­re la tua esistenza, in questo momento noiosa e costretta tra le mura di casa. Ti fa evadere dalla piccola prigione che è la tua abitazione. Ricordo mio papà, perito meccanico, che a seguito di un’operazione che lo costrinse al riposo, si mise a leggere “Ulisse” di Joyce. Ne rimase entusiasta».

Iniziamo dal primo libro che ci consiglia.

«I Racconti di Kafka, perché è il migliore scrittore in assoluto. Pensiamo a “Il messaggio dell’Imperatore”: racconta di un uomo qualsiasi, convinto che l’imperatore morente abbia affidato a un messaggero uno scritto da consegnarg­li. Ma non lo avrà mai. Quel “ma tu siedi alla finestra e immagini che giunga a te quando scende la sera” fa venire i brividi. Riguarda ciascuno di noi. È l’attesa di qualcosa che arriverà a cambiarci la vita».

Un autore che lei ama

molto è Edgar Allan Poe che è nato come lei il 19 gennaio, nel 1809. Lui a Boston, lei a Bergamo.

«È vero, c’è un gemellaggi­o astrale, anche in questo caso consiglio i suoi racconti. Ha inventato tre generi. Il primo è l’horror. Prima di lui, esisteva il gotico con scenari ricorrenti, il castello dalle porte cigolanti, il monastero maledetto, la casa sulla palude, che ritroviamo nei vecchi film di paura. Poe ha dimostrato che l’horror può essere tra le pareti di casa, nella coscienza, legato a fantasmi interiori, ai sensi di colpa. E poi è grazie a lui se esistono il noir e il giallo, sottogener­i del poliziesco, il primo con il punto di vista del criminale, l’altro del detective. È un genio».

Un altro classico scolastico da riscoprire?

«I Promessi Sposi, un romanzo ricco di colpi di scena, scritto in un italiano meraviglio­so. Lo stesso Poe, che aveva letto la traduzione in inglese della seconda stesura, confessò di voler essere come Manzoni, definendol­o il più bravo al mondo. L’Innominato ha ispirato il conte Dracula di Bram Stoker. Non a caso era chiamato il conte del sagrato. E poi c’è la descrizion­e della peste. Noi ci sentiamo come nel 1630, a combattere contro lo stesso flagello».

E per i ragazzi?

«Un libro ricco di avventura è “L’isola del tesoro” di Stevenson, autore del romanzo “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”. Inventa un personaggi­o inedito, il cattivo accattivan­te, Long John Silver, un pirata dalla gamba di legno e con un pappagallo sulla spalla, più intelligen­te e simpatico dei buoni».

Manca un libro d’amore. «”Orgoglio e pregiudizi­o” di Jane Austen per la sua capacità nel paragonare le tempeste dell’anima a quelle meteorolog­iche, così quando un personaggi­o si sente malinconic­o c’è la pioggerell­ina che scende e, quando si sente meglio, appare un raggio di sole tra le nubi. Un raffronto che ha inventato lei. Poetica».

Se uscissimo dalla narrativa, cosa ci propone?

«“L’interpreta­zione dei sogni” di Freud: l’ho letto quando avevo 15 anni e all’improvviso le mie notti si sono popolate di imprese straordina­rie. Adesso, in quarantena, si sogna di più. O meglio, se prima le visioni si dissolveva­no subito, oggi, senza l’affanno della quotidiani­tà, ce ne ricordiamo meglio. Il padre della psicoanali­si ci dà le chiavi per decifrare cosa accade nella nostra mente».

Anche la poesia può farci compagnia.

«Leopardi ha scritto i suoi versi due secoli fa e tutt’oggi ci possiamo identifica­re nelle sue liriche. Pensiamo alla straordina­ria attualità che ci offre “La quiete dopo la tempesta”: ha costretto tutti, animali compresi, a stare al riparo. Uscire in strada diventa una festa. Che sia di augurio».

E per concludere?

«Le avventure di Sherlock Holmes di Conan Doyle (quattro romanzi e cinque libri di racconti). Fanno capire che il bene vince sul male anche se questo è un virus, subdolo, sottile, invisibile. Alla fine, l’umanità tira sempre fuori le sue risorse inaspettat­e. E, davvero, andrà tutto bene».

«Leggere allevia lo stress e consente di moltiplica­re la propria esistenza»

«Le attività delle case editrici sono bloccate e gli ebook in Italia non hanno sfondato»

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 ??  ?? «I racconti» di Edgar Allan Poe
«I racconti» di Edgar Allan Poe
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«Sherlock Holmes» di Conan Doyle
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«L’interpreta­zione dei sogni» di Freud
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«I racconti» di Franz Kafka
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Le poesie di Giacomo Leopardi
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«L’isola del tesoro» di Stevenson
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«I promessi sposi» del Manzoni
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Scrittore L’ultimo romanzo di Raul Montanari è la «Seconda porta» edito da Baldini+Castoldi

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