Rianimazione piena, Alpini pronti
Il Papa Giovanni: finiti i posti in Terapia intensiva. E alla Fiera arriva l’ospedale da campo dell’Ana
Da oggi l’Associazione nazionale alpini sarà al lavoro per allestire il suo ospedale da campo negli spazi della Fiera di via Lunga. L’annuncio ufficiale è arrivato dal commissario dell’emergenza coronavirus Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa pomeridiana. Sono previsti almeno trecento posti per pazienti usciti dalle Terapie intensive o con sintomi non così gravi. Saranno sistemati all’interno della Fiera, in ampi spazi comuni e in 24 camere da 4 letti. La decisione nelle ore in cui la Terapia intensiva del Papa Giovanni è satura. Tra i gestori dell’ente qualche mal di pancia, ma il sindaco Gori non ha esitazioni: «Assolutamente favorevole».
Dopo tutto è una calamità, la peggiore degli ultimi decenni, tragicamente piombata su Bergamo e la sua provincia,la terra di quel Leonardo Caprioli che si era fatto venire l’idea: organizzare un ospedale da campo dell’Associazione nazionale alpini (Ana). Allora era il terremoto in Friuli, oggi è il coronavirus. Da questo pomeriggio le penne nere saranno al lavoro per allestire una base in grado di accogliere almeno 300 pazienti e tutto il necessario. I container, parcheggiati a Orio al Serio, sono pronti e sono a un passo, questa volta, dalla destinazione, la Fiera di via Lunga, nei cui spazi, al chiuso, saranno sistemati i malati, mentre nei parcheggi saranno montate le tende che serviranno per la logistica e l’accoglienza.
La chiamata è arrivata ieri mattina dal governatore Attilio Fontana, a quanto risulta dopo l’ennesimo confronto con i direttori degli ospedali lombardi. Sono allo stremo degli spazi e delle forze. La Terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII, la più grade d’Europa con i suoi 80 posti letto, per un giorno non ha più avuto posti disponibili. «La Regione ci ha manifestato questa esigenza, sulla quale avevamo già fatto riflessioni al nostro interno», premette Sergio Rizzini, bresciano, direttore generale della Sanità alpina. In Fiera l’obiettivo è ricavare un centinaio di posti per la Terapia sub intensiva, con l’ormai noto casco per aiutare i malati a respirare, e 200 per chi è già uscito dalla fase critica. Sono previsti anche due posti letto di Terapia intensiva destinati alle emerÈ
❞ Sono del tutto favorevole all’ospedale da campo alla Fiera, la cui attività al momento è sospesa. Se si ritiene che sia una soluzione adeguata, si fa e ci mancherebbe altro, qui si tratta di salvate vite umane. Giorgio Gori sindaco
genze, due ambulatori, una farmacia, un laboratorio di analisi e una Radiologia. «Saremo una sorta di distaccamento dell’ospedale di Seriate, il più vicino, a soli due chilometri — spiega Rizzini —, con una parte delle loro forze e di quelle degli altri ospedali che opererà anche in Fiera, ma poi ci saranno i nostri volontari e sappiamo che dalla Cina stanno arrivando medici e infermieri a disposizione della Lombardia». In tutto, ruoterà un centinaio di persone, tecnici compresi.
una corsa contro il tempo, con Ats che parallelamente sta raccogliendo posti letto nelle Rsa, nelle cliniche di riabilitazione, negli alberghi. Sono saliti a tre quelli che hanno dato la loro disponibilità: dopo il Cristallo Palace all’uscita della A4 e la Muratella a Cologno al Serio, si è fatto avanti il Winter Garden di Grassobbio insieme a Humanitas Gavazzeni. In via Lunga, il primo sopralluogo è oggi, alle 9.30. Nel giro di poche ore potrebbero seguire i preparativi. «Se ci consegnano gli impianti per l’ossigeno (acquistati grazie a donazioni private, saremo in grado di partire tra una settimana — è convinto Rizzini —. Qualche giorno servirà anche per installare gli shelter per i bagni e le docce». Lo spazio sarà organizzato con alcune ampie zone comuni e 24 camerette con 4 posti letto. Sulle sue truppe Rizzini sta ancora lavorando: «Molti dei nostri volontari sono già impegnati, ma contiamo di raccogliere un buon numero di adesioni. È una situazione eccezionale e operare in casa propria ti carica di una maggiore responsabilità».
E mentre il presidente nazionale Sebastiano Favero ricorda l’impegno dell’Ana a sostegno del Paese e il Pd locale plaude all’iniziativa, in via Lunga si scatenano i mal di pancia. I gestori dell’ente non avrebbero gradito la mossa del Governo di requisire l’immobile di un’infrastruttura economica viva, una decisione, dal loro punto di vista, calata dall’alto e pare appresa durante la conferenza stampa del commissario per
Mal di pancia I gestori della Fiera non avrebbero gradito la scelta calata dall’alto su una struttura viva
l’emergenza Angelo Borrelli. Il Comune è tra gli azionisti di Promoberg, ma il sindaco Giorgio Gori non ha alcuna esitazione: «Mi hanno interpellato — conferma — e sono assolutamente favorevole. Se le strutture sanitarie ritengono che l’ospedale da campo sia una soluzione adeguata, si fa e ci mancherebbe altro. Intanto la Fiera è forzatamente chiusa e non credo che un’apertura sia imminente. Questa è una soluzione provvisoria, alla fine dell’emergenza la Fiera potrà riprendere la sua attività. Mal di pancia? Non scherziamo, qui si tratta di salvare vite umane. Se partirà anche la Fiera di Milano, io credo che potremo dare respiro agli ospedali».